Patrick Kendrick ha vissuto per un anno a Brindisi, nel lontano 2008, ma non ha mai dimenticato il Salento e il suo dialetto. Così, quando domenica scorsa si è ritrovato in telecronaca a commentare Monza-Lecce per il canale ufficiale per l’estero della Lega Serie A, ha voluto rispolverare una delle frasi più iconiche del Salento: “Lu sule, lu mare e lu ientu”. Così il telecronista inglese ha voluto celebrare il rigore realizzato da Colombo allo scadere del recupero che ha consegnato al Lecce la matematica salvezza. Una telecronaca che in breve tempo è diventata virale, soprattutto tra i tifosi salentini: così Patrick Kendrick da Winchester oggi è l’idolo di Lecce.

Kendrick ha studiato l‘italiano all’università, poi si è trasferito nel nostro Paese e oggi vive a Milano. Al Nuovo Quotidiano di Puglia ha raccontato però la sua passione per il Salento: “Ho passato un bel po’ di tempo giù. Ho vissuto a Brindisi. Si può dire che sia Salento? So che il dibattito è aperto. Scherzi a parte, sono stato a Brindisi nel 2008, ho visitato spesso Lecce. Conosco la cultura salentina”. Poi ha spiegato perché in telecronaca ha scelto quella frase diventata virale: “C’erano più di 2.500 tifosi. Volevo una frase a effetto, anche perché c’è stata la reazione dei tifosi, Baroni in ginocchio, Sticchi Damiani che esultava. Serviva una frase forte”.

Oltre a diventare famoso a Lecce, Kendrick con la sua esclamazione ha reso anche famoso il Lecce per i tifosi stranieri: “Molta gente mi ha taggato su Twitter, chiedendomi di tradurre. È bello aver raccontato questa piazza a tanti appassionati di calcio internazionale, all’estero conoscono Juventus, Inter e Milan ma vale la pena conoscere anche il Lecce”. Il telecronista intanto è pronto a tornare in Salento: “Sono stato invitato dai Sud Sound System e dal Lecce, magari in estate tornerò, mi piacerebbe”.