“Sono stato tra i primi ad arrivare sul posto, anche perché a bordo c’era mia figlia. Mi ha chiamato in diretta, mentre il bus stava precipitando”. È il racconto del sindaco di Zeri, Cristian Petacchi, accorso nel punto in cui uno scuolabus è precipitato in una scarpata: almeno sei i feriti. “Il pullman è caduto in più fasi. Si è fermato tra qualche pianta, poi è ripartito nella caduta. Mia figlia me lo raccontava in diretta. Se ce la caviamo con qualche ferito è un miracolo. Quando sono arrivato qui ho incontrato i ragazzi che stavano salendo, poi ho sentito urlare il giovane che sta peggio”.

Petacchi è arrivato sul posto insieme al figlio più grande. A bordo di quel pullman che ogni giorno da scuola riporta a casa gli studenti di Zeri, c’era anche la figlia del primo cittadino, ora in ospedale in osservazione per alcune ferite che le sono state suturate. “Mi ha chiamato lei – spiega -. Io ero a casa a mangiare. Con mio figlio più grande ci siamo precipitati e abbiamo dato l’allarme. Quando siamo arrivati c’erano ragazzi che stavano risalendo da soli, gli ho detto di fermarsi e sedersi. Credo che qualcuno sia stato anche sbalzato fuori. Sono corso dal ragazzo rimasto ferito nel modo più grave, era fuori dal bus, urlava”. Il sindaco li conosce tutti quei ragazzi, Zeri è un piccolo comune. Petacchi loda poi i soccorsi, arrivati tutti tempestivamente nonostante “noi qui si sia un po’ lontani da tutto” e un grazie lo rivolge ai volontari del suo comune, accorsi “come sempre per dare una mano”. “Mia figlia mi ha chiamato, sta bene nonostante tutto” aggiunge mentre, a distanza di ore, è ancora sul luogo dell’incidente, che al suo arrivo si era presentato come “uno scenario drammatico“.

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Scuolabus finisce in una scarpata per 400 metri a Pontremoli: cinque ragazzi e l’autista feriti

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