Doppio regalo agli odontoiatri da parte del governo Meloni. Il ddl semplificazioni, approvato giovedì dal Consiglio dei ministri, prevede che i professionisti della cura dei denti possano effettuare anche le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva relative a specifiche parti del viso, come le “punturine” di acido ialuronico o botulino per ritoccare labbra, naso e zigomi. Nel ddl di conversione del decreto bollette, appena licenziato dalle commissioni Finanze e Affari sociali della Camera, è stato invece inserito un emendamento che permette ai laureati in Odontoiatria di partecipare ai concorsi pubblici anche senza un diploma di specializzazione d’area (Chirurgia orale, Ortognatodonzia, Odontoiatria pediatrica od Odontoiatria clinica generale).

Il blitz per consentire ai dentisti di fare iniezioni di filler era già stato tentato a fine 2020 con un emendamento alla manovra. La proposta era stata presentata dai parlamentari di Italia viva, il partito dell’ex ministra Maria Elena Boschi, il cui fidanzato Giulio Berruti è casualmente un odontoiatra (e attore) che si occupa anche di interventi di ritocco al viso, pur non avendo studiato chirurgia estetica. Quello dei medici estetici che non lo sono è una battaglia che da sempre combatte la Società italiana di chirurgia plastica contro “il diffusissimo abusivismo della nostra professione”, denunciava il presidente, il professor Francesco D’Andrea, in una lettera all’allora ministro della Salute, Roberto Speranza. L’emendamento di due anni fa, a prima firma dell’ex deputato renziano Luciano Nobili, aveva tentato di sanare quell’abusivismo, ma alla fine era stato ritirato “per evitare strumentalizzazioni“. Ora l’obiettivo è (quasi) raggiunto grazie al governo di destra, a cui Matteo Renzi non ha mai fatto un’eccessiva opposizione.

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