Non solo Milano, Roma e Bologna: la protesta degli studenti contro il caro affitti si allarga a tutta Italia. Il sindacato studentesco Unione degli Universitari ha lanciato una mobilitazione nazionale per denunciare la crisi abitativa e chiedere risposte al governo. Lo slogan è senza casa, senza futuro. Iniziative di protesta sono partite martedì a Cagliari e proseguiranno mercoledì a Torino, Firenze e Pavia. “Nonostante la clamorosa protesta al Politecnico di Milano – attacca Camilla Piredda, coordinatrice nazionale di Udu – ancora il governo non si è preso alcun impegno concreto per risolvere la crisi abitativa. Anzi, la ministra Bernini con la grave dichiarazione di oggi conferma la linea fallimentare del Pnrr, nonostante i primi stanziamenti abbiano dimostrato come le risorse stiano andando in gran parte al privato e al libero mercato, non favorendo significativamente il Diritto allo Studio. Per queste ragioni, abbiamo deciso di aderire all’appello lanciato da Ilaria e dalla Terna Sinistrorsa, piantando tende davanti agli atenei di tutta Italia”. La ministra dell’università ha infatti firmato il decreto che in attuazione delle misure previste dal Pnrr istituisce un gruppo di lavoro interministeriale incaricato di “individuare il costo medio calmierato per ogni posto letto a livello territoriale, tenendo conto dei valori di mercato di riferimento, delle tipologie degli immobili e del livello di servizi offerti. Inoltre, è prevista una riduzione del 15 per cento a determinare il costo finale per posto letto”.

Il sindacato studentesco chiede al governo di confrontarsi “con chi rappresenta le nuove generazioni, dal momento che il Next Generation EU dovrebbe migliorare proprio le loro condizioni“. Simone Agutoli che si occupa della questione abitativa per l’Udu ha spiegato: “Stiamo mandando una lettera alla ministra dell’Università e della Ricerca, in cui chiediamo un confronto e l’apertura di un tavolo per affrontare l’emergenza abitativa. Chiediamo anzitutto di realizzare residenze universitarie che rientrino nel diritto allo studio, le uniche che possono garantire a tutti gli studenti di studiare, indifferentemente dalla loro situazione economica. Ma poi chiediamo anche di incrementare il fondo di sostegno ai fuorisede, per il quale la legge di Bilancio ha previsto soltanto 4 milioni di euro. Una cifra evidentemente ridicola vista la colossale crisi abitativa e il caro affitti”.

L’Unione degli Universitari ha elaborato un manifesto composto da 10 proposte per affrontare la crisi abitativa. Alcune delle richieste sono dirette anche al ministero delle Infrastrutture, spiega sempre Agutoli: “Crediamo serva agire sulla leva fiscale e contrastare gli affitti in nero. Ad esempio, troviamo inaccettabile che si applichi la cedolare secca al 21% sui canoni liberi: perché bisogna applicare una tassazione agevolata a favore di coloro che fanno pagare una stanza mille euro? Bisogna invece rendere più appetibile il canone concordato. Altra richiesta fondamentale è il blocco dei rincari: come succede in Francia, Spagna o Germania serve individuare un limite più stringente per l’adeguamento annuale del canone, non è possibile che il canone possa crescere del 10% seguendo l’inflazione annua”.

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