Cristina Tajani prenderà il seggio del Partito democratico lasciato libero da Carlo Cottarelli al Senato. Originaria di Bitonto (in provincia di Bari), 45 anni, Tajani è stata assessora a Milano per dieci anni, nelle giunta di Giuliano Pisapia e di Beppe Sala, e anche presidente e amministratrice delegata di Anpal Servizi. Come da regolamento sarà proclamata senatrice solo una volta che le dimissioni di Cottarelli saranno confermate dal voto dell’Aula. Elly Schlein è “troppo di sinistra” come ha detto l’economista motivando la sua scelta di abbandonare il posto in Parlamento? “Non lo credo – risponde Tajani in un’intervista a Repubblica.it – Penso che il Pd di Elly Schlein stia dicendo delle parole chiare e comprensibili a un pubblico vasto, e soprattutto coerenti con il mandato che la segretaria ha ricevuto dalle primarie”.

Tajani è la prima dei non eletti nel listino del proporzionale in Lombardia. E’ arrivata a Milano dalla città pugliese che ha dato i natali anche a Nichi Vendola per studiare Economia alla Bocconi dove si è laureata nel 2003. La formazione è legata ai temi delle politiche del lavoro, sulle quali si è concentrata anche come ricercatrice universitaria. Il suo percorso politico è nato nel segno della sinistra arancione che nel 2011, con Pisapia a guidare una coalizione ampia di centrosinistra, vince le Comunali a Milano strappando la città al centrodestra. In quella giunta Cristina Tajani, che in quegli anni militava in Sinistra ecologia e libertà, diventa assessora al Lavoro, Commercio e Moda. Un’esperienza che ripeterà dopo cinque anni sostenendo la corsa a sindaco di Sala. Un sostegno che causerà la spaccatura con quella parte della sinistra in cui aveva militato. Così nel 2016 si è candidata di nuovo ma con la lista civica di Sala, risultando la prima eletta. Sala le conferma poi anche l’incarico in giunta con le deleghe per le politiche del Lavoro, commercio e moda. Dopo il primo mandato di Sala, Cristina Tajani ha poi deciso di non ricandidarsi e nel 2022 è stata nominata presidente e ad di Anpal servizi. Un incarico durato poco, solo 8 mesi, a causa del cambio di governo. “L’esperienza – racconta a Repubblica.it – è terminata a marzo per volontà del governo Meloni che ha deciso di sciogliere anticipatamente il Cda di questa società pubblica per sostituirla con altre persone. Non ci hanno consentito di terminare il nostro mandato agendo con uno spoils system un po’ anomalo. Perché l’ente non è soggetto a spoils system“.

Tajani dice di condividere da sempre la proposta di salario minimo – rilanciata dalla segretaria Elly Schlein – e quelle per ridurre l’utilizzo dei contratti a termine. Quanto al decreto Lavoro approvato il primo maggio sottolinea la sua contrarietà sulla “revisione del reddito di cittadinanza che – continua parlando con Repubblica.it – penso andasse rivisto secondo le indicazioni della commissione Saraceno durante la scorsa legislatura, ma non abolito in modo punitivo per le persone che lo ricevono e che generalmente sono in estrema difficoltà e difficili da accompagnare al lavoro”.

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