Vittorio Sgarbi non può fare il consigliere regionale in Lombardia e il sottosegretario al ministero della Cultura nello stesso momento. Il motivo? I due incarichi sono incompatibili. A decretarlo è stato il Consiglio regionale della Lombardia in apertura della seduta di oggi. Il consigliere del gruppo di Noi Moderati ha ora dieci giorni di tempo entro i quali dovrà optare per una delle due cariche, dopodiché l’incarico di consigliere regionale decadrà automaticamente. Al suo posto subentrerà Nicolas Gallizi, eletto nella circoscrizione di Milano.

Il critico d’arte aveva già annunciato l’intenzione di rimanere a Roma. “Lascerò a breve, appena mi chiedono che cosa voglio fare”, aveva detto dopo la convocazione della riunione dell’aula di Palazzo Pirelli, che tra i punti all’ordine del giorno aveva quello sulla sua incompatibilità. “Appena hanno discusso, mi scrivono e gli rispondo”, aveva detto Sgarbi, che già all’indomani dell’elezione in Lombardia non aveva nascosto le sue perplessità sull’incarico da consigliere regionale.

Il sottosegretario avrebbe rinunciato al posto di governo solo per un assessorato alla Cultura in Lombardia. La nomina in giunta, però, non era arrivata. “Tutta responsabilità della Ronzulli”, aveva attaccato il critico d’arte a margine della prima seduta di Consiglio, al termine della quale la sua permanenza a Palazzo Pirelli già sembrava al capolinea: “Ho la sensazione di inutilità. Forse fare l’assessore consente di inventare qualcosa, fare il consigliere regionale è un modo di avere un lavoro senza fare nulla di particolarmente significativo”.

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