Per la prima volta si ipotizza un reato associativo nei confronti degli attivisti di “Ultima Generazione”, il movimento a carattere ambientalista che si è fatto notare negli ultimi anni per azioni eclatanti di protesta come blocchi stradali, incatenamenti, imbrattamenti di edifici e monumenti storici come la fontana della Barcaccia a Roma e Palazzo Vecchio a Firenze. A sollevare l’ipotesi di reato di associazione per delinquere è stata la Procura della repubblica di Padova, dopo oltre due anni di indagini condotte dalla Digos della Questura su alcune azioni compiute e tentate nella città euganea, sventando anche un attacco più di carattere politico, alla sede locale della Lega.

Gli accertamenti della Digos sono iniziati nel 2020, quando comparvero in alcune vetrine di negozi del centro cittadino, appartenenti a grandi catene dell’abbigliamento, numerosi manifesti a firma di un altro collettivo ambientalista, Extinction Rebellion, in cui si criticavano gli investimenti sui “grandi affari distruttivi”. Dall’esame della videosorveglianza pubblica e privata, gli agenti sono giunti a identificare un giovane, residente in città, nella cui abitazione venne eseguita una perquisizione. Il giovane è stato ritenuto “uno dei promotori ed organizzatori” del movimento ambientalista in città che teneva riunioni periodiche in un parco pubblico di Padova, che sono state monitorate nel tempo.

Il gruppo si è fatto notare in seguito per alcuni blocchi alla circolazione stradale, occasioni in cui la Polizia di Stato e quella Locale hanno evitato reazioni violente da parte degli automobilisti. Il 21 agosto dello scorso anno il blitz più eclatante, con l’incatenamento di quattro militanti all’interno della Cappella degli Scrovegni dove si custodisce il ciclo degli affreschi di Giotto. Uno di loro ha letto ad alta voce messaggi di protesta contro lo spreco di acqua ed energia, poi la Polizia è intervenuta tagliando con cesoie le catene e trascinando a forza i manifestanti fuori dalla cappella.
A settembre invece, le forze dell’ordine hanno sventato l’imbrattamento e il deturpamento con vernice spray della sede regionale della Lega, nel corso dell’ultima campagna elettorale. Gli attivisti, pedinati dalla Digos, furono fatti bloccare dai carabinieri, fatti intervenire per tutelare la riservatezza delle indagini. L’ultima azione in ordine di tempo quella di tre attivisti aderenti alla campagna “Non paghiamo il fossile”, che hanno bloccato per 15 minuti una via vicino ai dipartimenti di Matematica ed Economica dell’Università.

“Suonano come abnormi le accuse di associazione a delinquere contro esponenti di ‘Ultima generazione’ a Padova. Secondo noi questo fenomeno di contestazione va compreso e ascoltato e non perseguito come se si trattasse di una banda di delinquenti abituali. Vedremo come si evolve la cosa, intanto siamo solidali con gli esponenti di Ultima generazione indagati”. Lo afferma in una nota Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

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