Sciopera anche in Spagna un pezzo del settore della sanità. Una nuova ondata di proteste dopo che negli ultimi mesi si sono susseguiti scioperi e manifestazioni in diverse regioni. Questa volta tocca ai medici della Galizia, al Nord, in aggiunta a quelli delle enclave di Ceuta e Melilla, le enclavi spagnole in Marocco. Domani, 12 aprile, è previsto l’inizio di uno sciopero in Andalusia. Nel frattempo stanno protestando anche i tecnici di laboratorio di diversi ospedali pubblici di Madrid. Proprio nella capitale è previsto uno sciopero dei medici ospedalieri mercoledì 19. Come accaduto in particolare a partire dall’autunno scorso, le principali rivendicazioni dei sanitari riguardano miglioramenti delle condizioni salariali e organizzative, oltre che richieste di aumento delle risorse destinate ai servizi per i pazienti. In particolare a Madrid sono anche andate in scena diverse manifestazioni a sostegno delle richieste con la partecipazione anche di centinaia di migliaia di persone.

In Galizia l’agitazione viene sostenuta dal Blocco nazionalista galiziano (partito regionale di sinistra) e dai socialisti, mentre parla di “difficile comprensione” il Partito popolare il cui leader nazionale Alberto Núñez Feijóo è il governatore della Regione. Gli organizzatori dello sciopero parla di “deterioramento galoppante” della sanità pubblica. Tra le rivendicazioni le 35 ore settimanali e l’eguaglianza della paga oraria rispetto al resto delle comunità autonome.

A Madrid lo sciopero paralizzerà per tre giorni 6 ospedali e 170 centri della salute: si calcola che verranno annullati almeno 20mila esami secondo stime della Ugt, la Unión General de Trabajadores, uno dei più importanti sindacati spagnoli.

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