Curare le dipendenze come fossero “il mal di denti dell’anima”. È questo il cuore del libro Un passo alla volta. La vita oltre le dipendenze, che racconta l’esperienza del Centro Recupero Dipendenze San Nicola, struttura marchigiana di riferimento in Italia per il recupero. Nato nel 2013 a Piticchio, piccolo borgo della provincia di Ancona, il Centro San Nicola si fonda su un mantra: per fermare un comportamento bisogna capire un comportamento.

A partire dalla storia delle dipendenze nel mondo, che si intreccia con la vita di Vincenzo Aliotta, autore del testo e fondatore del San Nicola, nel libro viene raccontata la genesi del centro. E viene soprattutto presentato un approccio di cura innovativo, fondato sul modello anglosassone della residenzialità breve dei pazienti e su una terapia clinica e psicoterapica, ma anche ludica, artistica e sociale.

Dodici sono i capitoli del volume, tanti quanti sono i passi in cui si divide il cosiddetto “metodo Minnesota”, usato dai gruppi di alcolisti e narcotici anonimi fin dalla loro fondazione, nonché quello adottato nel centro marchigiano. Sono elencati sinteticamente alla fine del volume e danno il titolo a ogni capitolo. Il primo passo è ammettere che c’è un problema urgente divenuto incontrollabile. L’ultimo è fare cultura sulle dipendenze, portando anche chi ne è uscito a confrontarsi con chi ancora dipende dalle sostanze o dall’alcol. “Oggi c’è un vasto campionario di libera scelta nel mercato delle sostanze – dice il dottor Aliotta a ilfattoquotidiano.it – L’alcol è il sottofondo a tutte le dipendenze, poi ci sono cocaina, eroina, consumata in tutte le maniere, e psicofarmaci usati in modo improprio”.

Aliotta parla di “politossicodipendenza”, un fenomeno che colpisce sempre più i giovani, anche in età scolastica. “Per l’abuso di alcol, l’Italia è bandiera nera in Europa, con ragazzini che cominciano a bere intorno agli 11 anni. Questo – spiega – è molto grave, perché a quell’età non sono maturati gli enzimi necessari per metabolizzare l’alcol. Passata la soglia anagrafica dei 16 anni, gli effetti della dipendenza possono essere molto gravi”. Ecco allora perché il libro vuole arrivare nei luoghi in cui è più importante fare prevenzione. “Abbiamo voluto fare un testo agile, divulgativo – racconta a ilfattoquotidiano.it Barbara Bonomi Romagnoli, giornalista e curatrice del volume – Speriamo venga letto nelle scuole dai giovanissimi, perché non incontrino sostanze che poi diventano dipendenze”. Un ruolo fondamentale in questo senso giocano le famiglie, a cui è riservato un percorso di recupero parallelo a quello dei pazienti. “In situazioni di questo tipo – dice Aliotta – anche la famiglia deve piegarsi su se stessa e analizzare il suo percorso chiedendosi cosa non sta andando”. Si tratta in molti casi di contesti di provenienza difficili, in cui non si è compreso per tempo cosa non stesse funzionando. “Molte sono famiglie disfunzionali – dice Aliotta – che nel rapporto con il paziente diventano ora vittime ora carnefici della situazione patologica del proprio caro”.

Un’esperienza , quella della famiglia, che Aliotta ha vissuto sulla sua pelle con due cognate dipendenti dall’alcol, di cui si parla nel libro. La moglie, di origini francesi, ha ispirato gran parte della sua carriera e della sua vita, portandolo anche a coltivare l’idea del soccorso reciproco. “Per aiutare le persone servono le persone”, è uno dei principi del centro San Nicola. Nel libro, si lascia voce diretta alle esperienze di medici, pazienti e counselor, figure che hanno un ruolo fondamentale nel recupero secondo Aliotta. “Il counselor è un alcolista riabilitato, un ex paziente che partecipa ai gruppi di mutuo aiuto. È una figura essenziale, perché per quanto il medico, lo psicoterapeuta o l’educatore possono essere bravi, ci sono situazioni che solo chi ha vissuto può capire e questo può fare la differenza nel far trovare ai pazienti un equilibrio alla fine del percorso riabilitativo”. Il libro valorizza e racconta queste professionalità come le altre voci che popolano la struttura, incluse quelle dei pazienti che hanno avuto la forza di esporsi e raccontare in forma anonima quello che hanno vissuto. “È un libro corale – conclude Bonomi Romagnoli – con il filo conduttore di Vincenzo Aliotta vuole raccontare che esiste un modello diverso di recupero, consapevoli che si è sobri un passo alla volta, 24 ore per volta”.

Il libro sarà presentato il 28 marzo alle 19.15 allo Spazio Sette Libreria, via dei Barbieri 7. Intervengono con l’autore Luciano Ciocchetti, Vicepresidente Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati; Maria Elena Ridolfi, Psichiatra e Psicoterapeuta; Giuseppe Tommasi, Counsellor Centro San Nicola; Barbara Bonomi Romagnoli. Modera Elisabetta Stefanelli, Caporedattrice Ansa Cultura.

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