Sabato ha ucciso la figlia Chiara Carta, 14 anni ancora da compiere: venti coltellate all’addome con un taglierino, poi lo strangolamento col cavo del caricabatterie dello smartphone. Poi si è buttata dalla finestra del suo appartamento di Silì, frazione di Oristano. Ora Monica Vinci, 52 anni, è ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari: nel volo di cinque metri con cui ha tentato il suicidio ha riportato un trauma cranico e la frattura del bacino, ma non rischia la vita. Soffriva da tempo di depressione.

Durante l’aggressione, la ragazzina ha cercato di difendersi: lo confermano le ferite alle mani e il disordine nel bagno di casa, dov’è stata attaccata senza possibilità di scampo. Ha urlato, ha provato a scappare. L’agonia sotto i colpi della madre è durata una decina di minuti. L’allarme era stato lanciato da un passante, che aveva trovato la donna al suolo, gravemente ferita. Poco dopo, nell’appartamento, la scoperta della giovane ormai senza vita. Martedì è in programma l’autopsia sul corpo.

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