Sale ancora il costo dei mutui per l’acquisto di abitazioni. Come prevedibile, visti gli ulteriori rialzi dei tassi decisi dalla Banca centrale europea che si ripercuotono su tutti i tipi di finanziamento. Secondo quanto comunica oggi l’Abi (associazione bancaria italiana) il tasso medio è salito a gennaio al 3,53%, rispetto al 3,01% del mese precedente. Il tasso medio è tornato così sui valori di novembre 2013. Il livello attuale resta ancora distante dal 5,72% di fine 2007, ma inizia ad avere un primo effetto con un lieve rallentamento del mercato immobiliare. Nel caso di nuovi mutui, secondo una recente simulazione della Fabi, le rate di quelli a tasso fisso sono quasi raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile ha registrato un aumento del 24%.

Dal rapporto mensile dell’Abi emerge anche un aumento dei prestiti a famiglie e imprese ed un calo dei depositi. I prestiti, in particolare, hanno registrato un incremento dell’1,3% rispetto a un anno fa. A dicembre 2022, i prestiti alle imprese restano stabili mentre quelli alle famiglie erano in salita del 3,3%. La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in calo dello 0,9% su base annua. Sempre a gennaio i depositi sono scesi di 18,7 miliardi di euro (-1% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è leggermente cresciuta (+0,6%). In calo le sofferenze bancarie (ossia i crediti che rischiano di non venire ripagati o di esserlo solo in parte) che a dicembre scorso si sono attestate a 14,2 miliardi di euro, in calo di circa 2 miliardi rispetto al mese precedente (-12,4%) e inferiori di circa 1 miliardo rispetto a dicembre 2021.

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