“Era vigile, reattivo e respirava bene”. Michele Usuelli descrive così le condizioni di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da oltre 100 giorni contro il suo regime di detenzione al 41 bis. Il consigliere regionale lombardo di +Europa/Radicali mercoledì ha incontrato Cospito nel carcere milanese di Opera, dove è recluso dopo il suo trasferimento da Sassari: “Dice che non c’è differenza al momento per i suoi bisogni”, fa sapere Usuelli. L’avvocato difensore di Cospito, Flavio Rossi Albertini, ha presentato istanza al ministero della Giustizia nelle scorse settimane per chiedere la revoca del 41 bis per il suo assistito: ora la direzione distrettuale Antimafia di Torino ha inoltrato a via Arenula il proprio parere, ma per ora nulla è trapelato sul contenuto.

Con Alfredo Cospito “abbiamo parlato in piedi per mezz’ora, una sbarra ci divideva. Era vigile, reattivo e respirava bene: è in grado di sostenere un dialogo anche con passaggi complicati”, ha raccontato Usuelli durante l’evento di presentazione a Milano dei candidati Radicali che alle regionali lombarde sostengono Pierfrancesco Majorino. “La carenza di cibo – ha sottolineato il consigliere – non gli fa perdere la lucidità mentale”.

Durante il loro colloquio nel carcere di opera, Usuelli e Cospito hanno parlato anche delle intimidazioni e degli episodi di violenza compiuti dagli anarchici per solidarizzare con la sua battaglia: “Non dice di approvare questi gesti, ma in lui prevale l’anarchico rispetto a quello he sta conducendo un’azione non violenta. Quindi lui dice da anarchico ‘io non sono nessuno per dire agli altri cosa dovrebbero fare‘”. Usuelli ha riferito di aver “cercato di spiegare che sarebbe importante che lui condannasse queste azioni violente”. “Anzi gli ho proposto di riprendere a mangiare fino a che le violenze all’esterno terminino. Terminate quelle, può riprendere la sua iniziativa di sciopero della fame”, ma – ha spiegato il consigliere radicale – “lui dice che in questo momento non se la sente di farlo”.

“Cospito è focalizzato sulla battaglia per un 41bis più umano, tanto che ci teneva a specificare che ha paura che gli altri detenuti possano pensare che riceva trattamenti di favore in quanto noto. Aveva moltissimo questa preoccupazione”, ha aggiunto Usuelli. “Trattamenti di favore – ha poi specificato il consigliere dei radicali – che non ci sono, ma non è importante solo la verità, ma anche il percepito”. Infatti Cospito “ha la preoccupazione di quella che può essere la percezione degli altri detenuti – ha concluso – ora ha scelto una lotta non violenta contro il regime di carcere duro”.

Il parere della Dda – La direzione Distrettuale Antimafia di Torino ha inoltrato al ministero della Giustizia il parere sul 41 bis per l’anarchico Cospito. La relazione della Dda subalpina arriva appunto a seguito dell’istanza presentata nelle scorse settimane al ministero della Giustizia dall’avvocato Rossi Albertini. Il 41 bis per l’anarchico era stato disposto dal ministero il 4 maggio 2022 – quando la guardasigilli era Marta Cartabia – dopo un’istruttoria in cui, fra l’altro, erano state acquisite due annotazioni della Dda del 10 dicembre 2020 e del 4 aprile 2022. Il 30 gennaio al Palazzo di Giustizia di Torino il caso Cospito era stato discusso in un vertice tra il procuratore capo Anna Maria Loreto, un procuratore aggiunto dei pool antiterrorismo e un magistrato della direzione nazionale antimafia.

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