Mentre a Milano iniziano a spuntare taxi che sponsorizzano la candidata alla presidenza della regione Lombardia, Letizia Moratti, è rischio terremoto in casa Terzo Polo. A scatenarlo proprio l’ex assessora al Welfare, candidata civica ma sostenuta anche da Carlo Calenda e da Matteo Renzi, intervenuta sui social per parlare, appunto, dei tassisti.

“Bisogna tutelare le licenze dei tassisti perché comprarne una è un investimento”, ha scritto la candidata in un post diffuso domenica 29 gennaio, aggiungendo che bisogna anche “migliorare la viabilità e le corsie riservate, incentivare e favorire le doppie guide, permettere ai tassisti di dare le proprie licenze ai familiari”.

Dalla dichiarazione, però, si è subito dissociato il leader di Azione, Carlo Calenda che, condividendo un tweet di Niccolò Carretta, capogruppo del Terzo Polo Lombardo, ha precisato: “La posizione di Letizia Moratti sui taxi non è quella del Terzo Polo. Siamo da sempre a favore della concorrenza”. Insomma, come ha sottolineato anche Carretta, la posizione di Azione, “è da sempre molto chiara”: “Serve più concorrenza e servizi innovativi come in tutto il mondo. Ci sono città con una situazione scandalosa”. E quindi? Chi voterà “la nostra lista”, voterà “questa posizione”, si è affrettato a specificare ancora il capogruppo rispondendo a un commento.

In una Milano dove i taxi scarseggiano sempre di più e sembra ormai difficilissimo trovarne uno libero di notte, quindi la Moratti sembra voler chiudere ancora di più il mercato e, anzi, sembra cercare proprio nei tassisti una manciata di voti in più utili le regionali del 12 e 13 febbraio. Un’operazione non nuova: già nel 2011, poco prima della fine del mandato come sindaca di Milano aveva fatto un ultimo regalo ai tassisti della città bloccando la possibilità di licenze fino a dopo l’Expo e cioè fino a ottobre 2015. Un accordo fatto con le sigle sindacali dei tassisti che all’epoca, parole dell’allora segretario della Uil tassisti, le avrebbe fatto guadagnare “diecimila voti per il ballottaggio”. Ballottaggio dal quale, però, uscì sconfitta: il candidato di centrosinistra, Giuliano Pisapia ottenne oltre il 55% di preferenze.

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