“Mi piacciono gli italiani, sono molto simili ai russi, e ai russi piace il modo di vivere italiano. Non riesco a vederli come gente che costruisce muri e barriere. L’atteggiamento di scontro (con la Russia) è stato imposto all’Europa“, e quindi anche all’Italia, che è diventata “uno dei leader nel fronte anti-russo”. Una “sorpresa” per il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov che, rispondendo a una domanda dell’Ansa sulle relazioni tra Mosca e Roma, critica la posizione assunta dal nostro Paese nel conflitto in corso e ricorda che Silvio Berlusconi ha dato un contributo per cercare di “costruire le relazioni” tra Russia e Nato, in particolare quando “avviò il vertice di Pratica di Mare nel 2002“.

“La rapidità con cui l’Italia si è spostata non solo nel campo di coloro che hanno aderito alle sanzioni, ma nel campo dei leader del fronte anti-russo, almeno sotto il precedente governo, è stato in qualche modo sorprendente per noi”, ha continuato Lavrov, insistendo sull’invasività della Nato nel conflitto in corso, che ha dimostrato come l’Unione europea abbia “perso la propria indipendenza”, divenendo un “attributo” dell’Alleanza atlantica. “Il colonialismo – ha proseguito – è quando ci si impadronisce di qualcuno e si vive di lui. È possibile assoggettare tutti i piani e le strutture di un altro Paese” ed è quello che “stanno facendo gli Stati Uniti e l’Unione Europea”. Parlando invece dei negoziati per la pace ribadisce la contrarietà alla formula in dieci punti – che include anche la liberazione di Donbass e Crimea dalle forze russe – proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è “assurda”. Zelensky sta proponendo alcune iniziative completamente assurde, un piano in 10 punti, in cui viene ammassato di tutto: sicurezza alimentare, sicurezza energetica, sicurezza biologica, il ritiro delle truppe russe da ogni luogo, il pentimento della Federazione Russa, un tribunale, la condanna, e così via”.

E sottolinea come sia l’Occidente, e non l’Ucraina” a decidere eventuali negoziati di pace con la Russia. E negoziati con l’Occidente che riguardino solo l’Ucraina “non hanno senso” perché l’Occidente sta usando l’Ucraina per ottenere un “dominio totale”, con a capo gli Usa. Lavrov non manca di criticare anche Washington, che ha deciso di interrompere i contatti riguardo la fine delle ostilità. “Improvvisamente, dopo settembre, gli americani hanno interrotto il dialogo strategico”, ha precisato Lavrov, “ora dicono che dovrebbe essere ripreso”, ma “Non abbiamo interrotto i nostri contatti e le nostre interazioni. Sono stati gli Stati Uniti a interromperli. Non correremo dietro a loro dicendo ‘torniamo amicì, sanno che siamo persone serie e che risponderemo sempre seriamente alle richieste serie”.

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