Ancora bombardamenti, esplosioni. Blackout, infrastrutture danneggiate, abbattimento di missili. È un’altra giornata di guerra in Ucraina, dove la notte scorsa le forze di Kiev hanno abbattuto tutti i 42 obiettivi aerei – 41 droni e un missile – lanciati dai russi. Ma a emergere oggi sono i dettagli dell’attacco sferrato alla base del personale militare russo a Makiivka, nel Donetsk, che il 31 dicembre ha provocato – secondo i media ucraini – la morte di 400 soldati russi e il ferimento di altri 300. Nella base i militari di Mosca erano a tavola per festeggiare il Capodanno quando a mezzanotte le forze armate di Kiev hanno distrutto completamente l’edificio. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, le vittime del raid sono invece 63 militari. “A seguito di un attacco di quattro missili con testata ad alto esplosivo su un punto di schieramento temporaneo, 63 militari russi sono stati uccisi”, si legge in un comunicato. Si tratta comunque di una strage, che ha innescato le critiche sulla gestione dell'”operazione speciale” da parte dell’ex ufficiale dei servizi russi Igor Girkin, conosciuto come Strelkov. “I nostri generali non imparano in linea di principio, sebbene loro stessi – dopo i pogrom del quartier generale dell’estate – preferiscano stare lontano dalla posizione delle truppe – fuori dal raggio dei missili del nemico”, ha dichiarato.

Assalto alla base dei mobilitati russi nel Donetsk – Secondo l’amministrazione della regione di Donetsk insediata da Mosca, la notte di Capodanno almeno 25 missili Himars sono stati lanciati contro la regione e almeno 15 persone sono rimaste ferite a Makiivka. Ma il quotidiano britannico parla di “notizie contrastanti” e cita poi il governatore dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk (DPR), installato da Mosca, Denis Pushilin, secondo il quale sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato numerosi missili ucraini.
Successivamente, il sindaco filorusso di Donetsk – Alexey Kulemzin – ha detto che un “edificio del centro ricreativo per bambini e giovani” è stato danneggiato negli attacchi a Makiivka. Da parte sua, il primo vice ministro dell’Informazione dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, Daniil Bezsonov, ha detto che c’è stato un attacco “massiccio” contro una scuola professionale, che secondo informazioni preliminari citate dai media internazionali serviva come “alloggio per il personale militare”. In un aggiornamento su Telegram nella tarda serata di ieri Bezsonov ha scritto: “Ci sono stati morti e feriti, il numero esatto è ancora sconosciuto”.
Tuttavia, fonti ucraine hanno riferito che le vittime sono molto più numerose. L’emittente pubblica ucraina Suspilne ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che centinaia di soldati russi sono morti nell’attacco.

Girkin, criticando nuovamente i vertici dell’esercito, ha sottolineato che in seguito all’arrivo dei missili ucraini è esplosa la zona dove si trovavano i militari così come “praticamente tutto l’equipaggiamento militare che si trovava vicino all’edificio senza il minimo segno di mimetizzazione”. “Per quanto riguarda il numero delle vittime – non ci sono ancora dati definitivi, poiché molte persone sono considerate disperse (lasciate sotto le macerie). In ogni caso – il numero di morti e feriti è di molte centinaia, ci sono numeri approssimativi di 200, ma non li conosco e lo annuncerò in seguito”, ha affermato Girkin. “I nostri generali non imparano in linea di principio, sebbene loro stessi – dopo i pogrom del quartier generale dell’estate – preferiscano stare lontano dalla posizione delle truppe – fuori dal raggio dei missili del nemico”, ha aggiunto.

Gli attacchi sul territorio russo – Un drone ucraino ha infatti colpito un impianto elettrico nel distretto russo di Klimovsky, danneggiandolo. Si trova nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina. L’agenzia di stampa russa Ria Novosti riferisce che a metà dicembre la caduta di frammenti di razzi ha interrotto l’alimentazione elettrica del villaggio di Ardon nel distretto urbano di Klintsy. E il 20 dicembre, l’esercito di Kiev ha sparato contro il distretto di Suzemsky, dove l’alimentazione elettrica è stata interrotta e i binari della ferrovia sono stati danneggiati. Lo stesso giorno, un drone ha attaccato il territorio della zona di distribuzione nel distretto di Trubchevsky, l’edificio amministrativo è stato distrutto.

La risposta ucraina “Nella notte tra l’1 e il 2 gennaio 2023, gli invasori russi hanno lanciato un attacco massiccio con droni kamikaze Shahed 131/136 di fabbricazione iraniana. “Come risultato del lavoro di combattimento, la difesa delle Forze aeree, in collaborazione con altre componenti dell’esercito ucraino, ha distrutto tutti i 39 droni d’attacco – si legge nel messaggio dell’esercito -. Unità missilistiche antiaeree, aerei da combattimento delle Forze aeree e gruppi di fuoco mobili sono stati coinvolti nel respingere l’attacco. Le attrezzature e le armi fornite all’Ucraina dai nostri partner occidentali sono sempre più coinvolte”. Inoltre, l’antiaerea ha distrutto due droni di livello operativo e tattico ‘Orlan-10’ e un missile aereo guidato X-59″. Da parte sua, il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko ha affermato che 40 “martiri” (Shaded in farsi significa martire) lanciati dai russi sono stati distrutti, di cui 15 nelle regioni limitrofe, 3 nella regione di Kiev e 22 nella capitale.

I raid sul territorio ucraino – Nel frattempo l’allarme antiaereo è scattato alle prime ore dell’alba nelle regioni della capitale, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kherson, Mykolaiv, Kirovohrad, Vinnytsia, Cherkasy e Poltava. Il Kyiv Independent parla di deflagrazioni avvenute nelle prime ore della notte nella capitale ucraina, con l’Amministrazione militare cittadina che conferma di aver attivato la contraerea. Media locali hanno inoltre parlato di un’esplosione a Dnipro, tre deflagrazioni segnalate a Zaporizhzhia e una a Melitopol.

“Kiev punta a autostrada chiave nel Luhansk” – Secondo il ministero della Difesa britannico, il controllo da parte delle forze ucraine di un’autostrada chiave vicino a Kreminna, nel sud-est del Paese, minerebbe ulteriormente la difesa russa della città, che ha un importante significato logistico per Mosca. Nel rapporto, pubblicato su Twitter, gli esperti di Londra scrivono che negli ultimi cinque giorni le forze russe e ucraine hanno probabilmente combattuto per il controllo dell’autostrada P66, a nord di Kreminna, nella regione di Lugansk controllata dai russi. La P66 è una via di rifornimento fondamentale per la sezione settentrionale del fronte russo del Donbas dalla regione russa di Belgorod, sottolinea il ministero. “Il suo utilizzo è stato interrotto dall’artiglieria ucraina a partire da ottobre, ma se l’Ucraina fosse in grado di rendere sicuro il percorso, è altamente probabile che minerebbe ulteriormente la difesa russa di Kreminna“, conclude il rapporto.

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