L’esplosione dei contagi in Cina aveva sollevato la domanda se in azione nella Repubblica Popolare ci fosse un nuova mutazione di Sars Cov 2. In realtà in base alle (parziali) informazioni che si hanno si da che ad affollare gli ospedali cinesi è una della sotto varianti di Omicron: la BF.7. Come tutte le mutazioni di Omicron – scoperta ormai oltre un anno fa in Sudafrica – ha una maggiore capacità di sfuggire ai vaccini ed è contagiosissima. BF.7 si è sviluppata da emersa appunto da BA.5 (la variante attualmente dominante in Italia). Mentre in Cina dilaga, in altri paesi anche quelli europei, come Francia Germania, Belgio e Regno Unito è in calo. In Italia si attesta al 10%. A causa delle mutazioni sulla proteina S o Spike, l’arpione che consente al virus di legarsi e invadere le cellule umane dando vita all’infezione, risulta estremamente contagiosa. Una situazione che destato allarme all’Oms, che ha chiesto “dati più precisi per poter valutare il rischio”. Da quando è finita la politica Zero Covid, l’Organizzazione ha dichiarato di non aver più ricevuto informazioni sui ricoveri. Nel contempo, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ha istituito una rete di raccolta dati interprovinciale per monitorare lo sviluppo di nuove varianti.

Un altro mutante invece desta preoccupazione negli Stati Uniti. Si tratta di XBB.1.5 o Kraken. Fino a poche settimane fa era quasi una striscia impercettibile sul grafico delle varianti del coronavirus diffuse negli Usa. Poi lentamente è andata crescendo, ma nelle ultime tre settimane il ritmo con cui è salita è diventato molto più veloce e, ora, “XBB.1.5 è più che raddoppiata negli Stati Uniti in 1 settimana”, secondo proiezioni relative ai 7 giorni in corso, come segnala lo scienziato americano Eric Topol, direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California, che posta su Twitter un grafico in cui viene ‘mappata’ la distribuzione delle varianti presenti nel Paese. Si tratta di una previsione (a brevissimo termine, in quanto relativa alla settimana attuale). Il sottolignaggio della famiglia battezzata Gryphon sui social (ricombinante di due sottolignaggi di Omicron 2) è ora dato poco sopra al 40% (40,5%), rileva Topol, e ha “superato tutte le varianti”, Cerberus (la singola BQ.1.1) compresa.

E in Italia? Per quanto riguarda il periodo relativo al periodo 14 novembre 2022 – 25 dicembre 2022 la quasi totalità dei casi, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), è dovuta alla variante Omicron, che costituisce il 99,95% dei sequenziamenti depositati. Il restante 0,05% è da attribuire a ricombinanti Delta/Omicron.
Il lignaggio BA.5 risulta predominante (91,09%, contro lo 0,05% di BA.1, il 5,5% di BA.2, lo 0% di BA.3 e lo 0,7% di BA.4). All’interno del lignaggio BA.5 sono stati identificati 151 differenti sotto-lignaggi. Tra questi i più frequenti sono BQ.1.1, il cosiddetto Cerberus (30,84%), BF.7 (10,31%), BQ.1 (5,24%). Pochissime le sequenze depositate di BA.2.75, il cosiddetto Centaurus, corrispondenti allo 0,2% del totale. Inoltre, afferma l’Iss, “si continua a monitorare anche la circolazione del ricombinante XBB (ricombinante dei sotto-lignaggi BA.2.10.1 e BA.2.75) e dei relativi sottolignaggi, recentemente definito Gryphon. Questi ricombinanti sono considerati da diverse settimane varianti di interesse per la presenza di mutazioni associabili a capacità di immuno-evasione. Al momento le sequenze presenti nella piattaforma sono pari al 2% del totale, un valore sostanzialmente stabile rispetto al bollettino di novembre”.

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