Un vertice mai avvenuto in 45 anni di relazioni diplomatiche e che si tiene alla vigilia del Consiglio europeo, per riconfermare l’impegno dei 27 nei confronti dei Paesi del Sud-Est asiatico. E che assume un’importanza ancora più marcata alla luce della guerra della Russia in Ucraina e delle relazioni sempre più delicate dell’Occidente con la Cina. Per la prima volta in assoluto i 27 Paesi europei incontrano in un summit a Bruxelles l’Asean, l’associazione che raccoglie Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam, che insieme rappresentano una delle zone più promettenti del mondo in termini di crescita prevista nei prossimi 20 anni (la Ue non ha invitato nessun componente della giunta militare del Myanmar che, quindi, non è presente). I negoziati si concentrano su parternariato strategico, sfide globali – qui si affronterà la guerra in Ucraina, con una difesa comune del sistema internazionale basato sulle regole – e commercio. Un vertice nel quale viene inoltre annunciato un fondo investimenti per la regione da 10 miliardi di euro – che seguiranno le regole del Global Gateway in termini di trasparenza – e che saranno dedicati al finanziamento di un ampio spettro di progetti, tra cui infrastrutture, digitalizzazione, transizione verde.

I leader – Presenti numerosi capi di Stato e di governo, tra cui la premier Giorgia Meloni, ed esponenti europei e asiatici. A ricoprire il ruolo di co-presidenti sono da una parte Charles Michel e Ursula von der Leyen, dall’altra il primo ministro della Cambogia, Samdech Techo Hun Sen, ed il presidente delle Filippine, Ferdinand Romualdez Marcos Jr. Oltre al cancelliere austriaco Karl Nehammer, ci sono il primo ministro belga Alexander De Croo, il sultano del Brunei Haji Hassanal Bolkiah, il presidente bulgaro Rumen Radev, il primo ministro croato Andrej Plenkovic, il presidente cipriota Nicos Anastasiades, il primo ministro ceco Petr Fiala, il primo ministro irlandese Micheal Martin, la prima ministra estone Kaja Kalla, la prima ministra finlandese Sanna Marin, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro ungherese Viktor Orban, il presidente indonesiano Joko Widodo, il primo ministro del Laos Phankham Viphavanh, il presidente lituano Gitanas Nauseda, il primo ministro lussemburghese Xavier Bettel, il ministro degli Esteri malese Zambry Abdul Kadir, il primo ministro maltese Robert Abela, il primo ministro olandese Mark Rutte, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, il primo ministro portoghese Antonio Costa, il presidente rumeno Klaus Werner Iohannis, il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong, il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, il primo ministro svedese Ulf Kristersson, il primo ministro thailandese Prayut Chan-o-cha ed il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh. Sono presenti anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, la segretaria generale del Consiglio, Therese Blanchet ed il segretario generale dell’Asean, Lim Jock Hoi.

(nella foto a sinistra il primo ministro olandese Mark Rutte)

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