Condanne definitive per la strage di Corinaldo a carico dei sei giovani del Modenese accusati di aver fatto parte della banda dello spray. La notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, la loro azione con lo spray urticante provocò la morte di sei persone a causa della calca che si sviluppò nel fuggi fuggi dalla discoteca Lanterna azzurra nel paese dell’Anconetano, dove gli spettatori erano in attesa del dj set del cantante Sfera Ebbasta.

I supremi giudici hanno respinto i ricorsi delle difese contro la sentenza della Corte di Assise di Appello di Ancona, che lo scorso 17 marzo aveva lievemente aumentato le pene riconoscendo l’associazione a delinquerenegata in primo grado – oltre agli omicidi preterintenzionali, lesioni personali, furti e rapine. Diventano quindi definitive le condanne a 12 anni 6 mesi e 20 giorni per Ugo Di Puorto, a 12 anni 4 mesi e 20 giorni per Raffaele Morrone, a 11 anni e 10 mesi per Andrea Cavallari, a 11 anni e 6 mesi per Moez Akari, a 11 anni e 3 mesi per Haddada Souhaib e a 10 anni e 9 mesi per Badr Amouiyah.

Secondo quanto emerso nel processo, la banda spruzzava lo spray urticante per creare confusione e derubare le persone. Quella sera, in seguito alla loro azione, morirono 5 minorenni – Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Emma Fabini, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti – ed Eleonora Girolimini, una mamma di 39 anni che aveva accompagnato nel locale la figlia. I feriti furono 200. Alcuni componenti della banda avevano già colpito in passato in diverse parti d’Italia. Due di loro erano già stati arrestati in Francia, il 6 luglio 2019, dopo il furto di alcune collane a Disneyland.

Un secondo filone d’inchiesta, avviato dalla procura di Ancona per far luce su quanto successo quella notte, si concentra sui permessi rilasciati e le condizioni del locale dove è avvenuta la strage e sulle responsabilità per aver fatto entrare nella discoteca molte più persone rispetto alla capienza. I reati contestati a vario titolo sono cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Il procedimento giudiziario vede nove imputati. Sotto accusa c’è tutta la Commissione di vigilanza, la società Magic Srl che gestiva il locale e uno dei soci. Altri imputati avevano scelto invece il rito abbreviato.

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