Giovedì 2 dicembre è previsto uno sciopero generale nazionale che durerà 24 ore e interesserà tutti i settori pubblici e privati: sanità, scuole, trasporti. I lavoratori del comparto aeroportuale e quello ferroviario potranno decidere di fermarsi per 24 ore: dalle 21 di mercoledì 1° dicembre alle 21 di giovedì 2 dicembre. La protesta rischia di paralizzare diverse città italiane, anche se non è possibile prevedere i disagi: l’adesione allo sciopero si scoprirà soltanto il giorno stesso. A Milano è probabile lo stop dei mezzi Atm: metropolitane, bus e tram, i treni regionali di Trenord e alcuni treni a lunga percorrenza di Trenitalia.

Tra le organizzazioni che hanno proclamato lo sciopero generale intercategoriale ci sono Sgc, Al-Cobas, Lmo, Soa, Adl Varese, Cib-Unicobas, Cobas sardegna, Conf. Cobas, Cub, Sgb, Si-Cobas, Usb, Usi-Cit, Usi Unione sindacale italiana. Sul sito dell’Unione sindacale di base è stato pubblicato un manifesto che anticipa le motivazioni dello sciopero: “I rapporti dell’OSCE e di altri enti internazionali hanno certificato quello che era già evidente: i salari italiani sono fermi da decenni e sono tra i più bassi in Europa. Attualmente il salario medio di un lavoratore a tempo indeterminato è di circa 1550 €, un operaio medio al netto percepisce 1350€, una commessa di magazzino 1100€, un operatore sociosanitario 1000€”. Le richieste dell’Unione sindacale di base riguardano l’aumento dei salari, la reintroduzione della scala mobile e l’introduzione del salario minimo legale a partire da 10 euro l’ora. “Abbassate le armi e alzate i salari“, si legge nella parte conclusiva del comunicato.

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