A ottobre l’inflazione in Italia è aumentata dell’11,8% e il carrello della spesa è rincarato del 12,6%: questi i dati definitivi diffusi dall’Istat, poco più bassi rispetto all’11,9% e al 12,7% stimati inizialmente. Bisogna tornare al giugno 1983 per trovare una crescita maggiore dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Interessanti le differenze geografiche che emergono dalle statistiche pubblicate dall’istituto. I prezzi corrono di più nelle isole (+14,2%) e nel Nord Est (+12%), mentre gli incrementi sono più contenuti nel Centro (+11,6%), nel Sud (+11,5%) e nel Nord-Ovest (+11,3%). Tra i capoluoghi e i comuni con più di 150mila abitanti l’inflazione più elevata si osserva a Catania (+15,6%), Palermo (+14,9%) e Messina (+14,1%) seguite da Ravenna (+13,9%), Genova (+13,4) e Bologna (+13,2), mentre le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Potenza (+9,1%) e Aosta (+8,7%).

L‘Unione Nazionale Consumatori sulla base dei dati Istat ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita in ottobre. In testa Ravenna con una maggior spesa aggiuntiva equivalente, in media, a 3.359 euro su base annua. Al secondo posto sempre una città dell’Emilia Romagna, Bologna, dove il rialzo dei prezzi del 13,2% determina un incremento di spesa annuo pari a 3293 euro per una famiglia media. Al terzo posto Bolzano che perde il primato di città più “rincarata” d’Italia ma i cui abitanti devono affrontare una spesa supplementare pari a 3269 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Milano (+11,7%, +3176 euro), poi Catania, che con +15,6% ha l’inflazione più alta d’Italia e una spesa di 3097 euro, Modena (+12,8%, 3093 euro), al settimo posto Trento (+11,7%, +3062 euro). Seguono Perugia (+13,1%, +3009 euro) e Brescia (+11,3% +2980 euro). Chiude la top ten Firenze, +12,7%, pari a 2962 euro.

Roma è al ventesimo posto e Torino al ventunesimo l’Unione Nazionale dei consumatori segnala che la Sicilia è la regione con le città con inflazione più alta. Dopo Catania, infatti, al secondo posto c’è Palermo (+14,9%, +2958 euro) e al terzo Messina (+14,1%, +2689 euro). La città in cui il costo della vita è salito meno è Potenza, con un’inflazione del 9,1% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1797 euro. Segue Catanzaro (+10%, +1868 euro) e Reggio Calabria (+10,4%, +1942 euro). La città con inflazione più bassa è Aosta, con +8,7% (2153 euro).

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