Meta (Facebook) affonda a Wall Street. La società di Mark Zuckerberg perde il 25%, e brucia 80 miliardi di capitalizzazione, dopo che ieri sono stati diffusi i deludenti dati del terzo trimestre. Tra luglio e settembre il gruppo ha dimezzato gli utili guadagnando 4,39 miliardi di dollari contro i 9,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. In calo sono risultati anche i ricavi, scesi del 4% a 27,71 miliardi sebbene sopra le attese degli analisti. Quello che preoccupa gli investitori è che il progetto metaverso fatica a prendere piede. Su questo sviluppo Zuckerberg ha puntato molte carte e il progetto sta assorbendo risorse crescenti. Quest’anno il gruppo prevede di mettere a bilancio costi per tra 85 e 87 miliardi di dollari che nel 2023 dovrebbero salire a 96 miliardi e poi a 101 miliardi nel 2024. Il numero uno del gruppo ha chiesto “pazienza”, attitudine non molto diffusa tra gli investitori. Da inizio anno il titolo Meta ha perso il 70%.

Più in generale è una stagione di trimestrali deludente per i colossi del web, a testimonianza di una “rottura” rispetto al passato con ricavi e utili in crescita pressoché costante. Lunedì scorso Alphabet, la holding a cui fa capo Google, ha annunciato dati sul terzo trimestre sotto le attese. l’utile per azione è risultato pari a 1,06 dollari, meno degli 1,25 dollari previsti dal mercato. I ricavi sono saliti del 6% a 69,08 miliardi, ma anche questo caso sotto le attese degli analisti che scommettevano su 70,76 miliardi. Microsoft ha archiviato il trimestre con ricavi in salita ma profitti in discesa del 13% a 17,6 miliardi. Generalmente a muovere le azioni in borsa non è tanto la bontà o meno dei risultati (già incorporata nei prezzi del titolo) ma la differenza, in positivo o in negativo, rispetto alle previsioni. Oggi sono attese le trimestrali di Apple e di Amazon.

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