Gianfranco Micciché fa il falco, vuole lo strappo se le cose non cambiano. Perché Silvio Berlusconi è stato “maltrattato”. Di più: Giorgia Meloni ha deciso di “farlo fuori”. E quindi l’idea del neo senatore di Forza Italia, deus ex machina del partito in Sicilia, dov’è stato presidente dell’Assemblea regionale, è chiara: “Appoggio esterno”. Il parlamentare azzurro, intervistato da La Stampa, ricorda che “quando il presidente del Consiglio era lui, noi di Forza Italia ci arrabbiavamo perché concedeva troppo agli alleati”. All’epoca, spiega, “c’era una logica: più si sentivano valorizzati gli altri partiti, più la maggioranza era forte”. Adesso che l’ex Cav non è più il perno della coalizione, invece, “lo stanno maltrattando”.

La mossa di Giorgia Meloni, spiega, “è semplice”. Ovvero? “Ha deciso di fare fuori Berlusconi. Lui che ha sdoganato la destra in Italia e ha inventato il centrodestra. È tremendo”. Alla domanda se lo voglia fare fuori, Miccichè commenta: “Sta giocando a dividere Forza Italia. Lo ha fatto anche con la Lega, scegliendo Giorgetti come ministro dell’Economia”. Il leader del Carroccio Matteo Salvini, però, “ha avuto il coraggio di reagire, dicendo che quella casella non era in carico a quelle destinate al Carroccio”.

Serve una risposta, insomma, ad avviso di Micciché: “La mia idea è: diamo l’appoggio esterno al governo. A questo punto si scelga lei questi scienziati di ministri”. Berlusconi, aggiunge il senatore, è “così amareggiato che non so come andrà a finire questa vicenda”, ma sottolinea “ha mille risorse e anche stavolta magari farà il miracolo e si troverà una soluzione, che al momento non riesco a vedere”. L’ipotesi è quella che altrimenti “cercheranno di prendersi uno a uno i parlamentari” per “ammazzare definitivamente” Berlusconi.

Acqua sul fuoco, invece, viene gettata da ambienti di Fratelli d’Italia. Il capogruppo uscente Francesco Lollobrigida parlando di un “clima trasceso” chiede e auspica “un percorso di chiarezza, che nelle prossime ore contiamo si possa riattivare”. E avverte: no a “inciuci né governi anomali”, dice in un’intervista a La Repubblica, “altrimenti neppure ci proviamo” e “torniamo dagli elettori, riproponendo a quel punto una coalizione diversa dall’attuale”.

Lollobrigida sottolinea il voto di Berlusconi per la presidenza del Senato e crede “che la generosità del Cavaliere prevarrà rispetto a chi sta provando a far diventare Forza Italia un partito diverso rispetto a quello che è sempre stato, mettendo davanti i personalismi”. È “inaccettabile”, per l’esponente di FdI, “di far mancare i numeri per fare quello che vuoi tu. Non è un metodo che porta a una conciliazione”.

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