Attualità

Prende 3 pizze e paga 1000 euro: non è l’ennesimo conto-record, ma una super mancia a fin di bene

Succede a Cassina de' Pecchi (Milano), dove un cliente dona 1000 euro al ristorante gestito da ragazzi con disturbi dello spettro autistico PizzAut

di Emanuele Corbo

È vero che i prezzi sono aumentati, ma nessuno si sognerebbe mai di pagare 1000 euro per 3 pizze. Eppure è quel che è successo a Cassina de’ Pecchi, nel milanese. Per una volta, però, non c’è alcuna ragione per lamentarsi di una cifra del genere. Si tratta infatti della generosa donazione fatta da un cliente a PizzAut, il locale gestito da ragazzi con disturbi dello spettro autistico.

IL RACCONTO DEL PROPRIETARIO DI PIZZAUT – A raccontare la vicenda, che non ha niente a che vedere con le polemiche della scorsa estate incentrate su pizze vendute a prezzi folli, è Nico Acampora, fondatore di PizzAut, che sui social condivide una foto insieme al cliente dal cuore d’oro e scrive: “Il signore abbracciato a me oggi è venuto a pranzo da PizzAut, l’ho subito notato per i suoi tatuaggi e per il suo sorriso accogliente. Il signore abbracciato a me fa di professione il tatuatore… mentre io non ho su tutto il corpo nemmeno un tatuaggio (lo so che sono una minoranza). Il signore abbracciato a me oggi ha mangiato la pizza e al momento di pagare ha voluto pagare 1000 euro (mille euro). Non vi dirò il suo nome, e nemmeno il nome del suo studio perché il signore abbracciato a me non è in cerca di pubblicità. Il signore abbracciato a me crede però che si possa costruire un mondo migliore per tutte le persone autistiche… compreso il suo magnifico bimbo”.

CHI È IL CLIENTE CHE HA FATTO LA DONAZIONE – Parole, quelle di Acampora, dalle quali si evince che il tatuatore che si è presentato alla cassa del locale pagando 1000 euro è papà di un bambino autistico, motivo per il quale è così sensibile alla causa di PizzAut. Sempre sulla pagina Facebook del locale è stato caricato anche un video nel quale a parlare questa volta è proprio il diretto interessato, che spiega come è nata la decisione di un simile gesto. “Sono Matteo, sono un tatuatore e papà di un fantastico ragazzo autistico, Sebastian, di 5 anni. Insieme a tutti i ragazzi del mio paese e a tutti i commercianti per la festa del paese abbiamo deciso che volevamo devolvere tutto il ricavato al progetto di PizzAut per quanto rendono autonomi e contribuenti i nostri figli. Il giorno della festa, domenica, con il mio negozio, oltre ad aver fatto una lotteria, siamo rimasti aperti. Grazie a un collega che mi ha aiutato, abbiamo iniziato a tatuare alle 9 del mattino e abbiamo finito alle 8 di sera. Tutto il ricavato è qui”. Il denaro raccolto in questo modo servirà a finanziare i lavori di ristrutturazione per la prossima apertura di PizzAut in quel di Monza.

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