Il capo dell’Ufficio Federale tedesco per la sicurezza nella tecnica di informazione (BSI) Arne Schönbohm è sul punto di perdere il posto. Sia Handelsblatt che Bild e ARD unanimi riportano che la ministra degli Interni Nancy Faeser (Spd) è decisa a rimuovere Schönbohm per contatti con ambienti dei servizi segreti russi attraverso l’associazione lobbystica “Cyber-Sicherheitsrat Deutschland e.V.” (CSRD), nata nell’agosto 2012, di cui è stato presidente co-fondatore fino al febbraio 2016. Tra i membri dell’associazione dal giugno 2020 e fino ad oggi figurava infatti anche la società di sicurezza informatica “Protelion GmbH” di Berlino, ancora attiva a fine marzo come “Infotecs GmbH”. Una consociata della ditta russa “O.A.O. Infotecs”, che il gruppo di ricerca “Policy Network Analytics” indica essere stata fondata da un ex agente KGB.

Il ruolo di Schönbohm è stato messo in luce tra i primi dal satirico Jan Böhmermann sul secondo canale della televisione pubblica tedesca ZdF. Che l’Associazione co-fondata da Schönbohm in alcune occasioni si era presentata come un’istituzione statale e ha tenuto contatti con i servizi segreti russi era però già emerso nel 2019 dalle inchieste “Kontraste” della ARD. In reazione alle rivelazioni giornalistiche la CSRD ha reso noto oggi di avere escluso la Protelion GmbH “perché le accuse sollevate sono incompatibili con i fini di lotta alla criminalità informatica e la promozione della cyber-sicurezza, ai quali CSRD e.V. si sente più che mai obbligata”.

Essendo un funzionario pubblico, l’attuale capo del BSI non può essere semplicemente licenziato, il ministero deve trovargli un nuovo incarico mentre contemporaneamente cerca con urgenza un suo sostituto. Salterà comunque la presentazione del rapporto periodico sulla situazione della sicurezza informatica nazionale che Schönbohm avrebbe dovuto tenere giovedì proprio con la ministra Faeser. L’agenzia dpa riporta che da tempo nel dicastero di Nancy Faeser ci sarebbero stati malumori per il comportamento del capo del BSI e la partecipazione di quest’ultimo al decennale della CSRD avrebbe semplicemente fatto traboccare il vaso.

Uno scandalo alla luce dell’aggressione russa dell’Ucraina. Con particolare effetto anche per le incertezze sull’attribuzione della paternità dei danneggiamenti alle condutture sottomarine di Nord Stream, che pure la Germania sta facendo ispezionare da squadre di sommozzatori, e dopo che gli inquirenti hanno indicato di presumere responsabilità straniere anche nell’attentato di sabato alle comunicazioni digitali ferroviarie GSM-R (Global System for Mobile Communications – Rail) che hanno bloccato per ore il traffico su rotaia nel nord della Germania.

Nel Bundesamtes für Sicherheit in der Informationstechnik (BSI) lavorano almeno 600 esperti matematici, informatici e tecnici che si occupano della sicurezza informatica tedesca. Arne Schönbohm è a capo del BSI dal primo giugno 2016 per volontà dell’allora ministro degli Interni Thomas de Maziére (Cdu). Figlio del politico Cdu Jörg Schönböhm, era a capo di una società di consulenza informatica, ma la sua nomina fu criticata fin dagli inizi perché si trovava a dover controllare l’operato di aziende che erano nella sua stessa associazione lobbystica CSRD. Il portavoce dei Verdi per le problematiche delle reti Konstantin von Notz dichiarò: “Non ci si può liberare dalla sensazione che il ministero degli Interni non abbia guardato chi vuole nominare”. Nell’associazione Cyber-Sicherheitsrat Deutschland e.V., partecipano enti come il TÜV, e società quali Commerzbank, IBM, Vattenfall, Evonik Industries, Enst & Young, il settore degli armamenti della EADS e l’azienda di sicurezza informatica Kaspersky. Cioè esponenti del settore i cui prodotti il BSI è chiamato a controllare e certificare. Secondo il sito tedesco Lobbypedia CSRD è inoltre a sua volta membro, tra gli altri, del consiglio economico della Cdu.

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