Il mio impegno nella Commissione Medico Scientifica indipendente prosegue sempre più convintamente: le conoscenze che si vanno accumulando circa l’andamento in crescendo/aumento della mortalità totale, la dubbia efficacia dei vaccini e l’emergere dei rischi associati, la gestione delle nuove varianti, etc. sono talmente dirompenti che ogni sforzo deve essere fatto per sollecitare quel confronto scientifico da sempre richiesto, ma purtroppo ad oggi mai concesso. Partendo da questi presupposti e dalla imminente scadenza elettorale, la CMSi ha recentemente organizzato a Milano un evento cui sono state invitate le forze politiche esistenti e quelle di nuova formazione presenti praticamente in tutti i collegi.

A tutte è stato chiesto di rispondere in 3 minuti, specificando se parlavano o meno a titolo personale, a cinque domande circa l’avvio di un dibattito scientifico che accetti un confronto anche critico, purché supportato da dati e prove, la posizione verso obblighi vaccinali, green pass, mascherine nelle scuole, vaccinazioni pediatriche.

Come facilmente prevedibile vi sono state “assordanti” assenze, compresa quella della Gerarchia della Chiesa Cattolica, parimente invitata, visti i ripetuti pronunciamenti di Papa Francesco sul vaccino quale “atto d’amore” e “dovere morale”, e addirittura il conio di una moneta a ciò dedicata da parte del Vaticano. All’evento è poi seguito un dibattito di pari rilievo. Molto importanti i contributi scientifici [riascoltabili qui] del dott Alberto Donzelli e del Prof Marco Cosentino: Donzelli ha affrontato il tema dell’(in)efficacia dei vaccini a mRNA nel prevenire l’infezione da Sars Cov 2 a distanza di mesi dall’ultima dose, e quello della sicurezza di questi prodotti, temi più che mai cruciali in vista della pronuncia della Corte Costituzionale il 30 novembre p.v.

I presupposti giuridici su cui si fonda un eventuale obbligo vaccinale sancito dalla Consulta sono infatti che la vaccinazione protegga la comunità evitando il diffondersi dell’infezione e che gli effetti negativi per chi si vaccina siano “temporanei e di scarsa entità”.

Le prove scientifiche e i fatti dimostrano che purtroppo nessuna delle due condizioni è rispettata: la protezione dall’infezione decade rispetto ai non vaccinati nel giro pochi mesi dall’ultima dose ricevuta, fino ad invertirsi, cioè i vaccinati si contagiano e possono trasmettere l’infezione più dei non vaccinati e gli effetti avversi non sono affatto né lievi né transitori visto che, pur con tutti gli enormi limiti della farmacovigilanza passiva condotta in Italia, sono ben 29 i decessi riconosciuti da AIFA come correlati al vaccino.

I rischi più rilevanti sono purtroppo a carico dei più giovani – che meno necessitano di protezione da Covid 19. Inquietanti i dati della mortalità totale riportati dall’ONS (Ufficio Nazionale di Statistica) del Regno Unito: dal 1° gennaio 2021 al 31 maggio 2022 la mortalità totale fra 10 e 14 anni è stata superiore del 21% fra i vaccinati rispetto ai non vaccinati e del 10% fra 15- 19 anni.

Marco Cosentino ha richiamato le gravi lacune che hanno accompagnato questi “prodotti”, considerati “vaccini” e non “farmaci” e come tali sottratti a una regolamentazione ben più stringente. In realtà questi prodotti andrebbero definiti “profarmaci”, in quanto inducono nell’organismo la produzione della forma attiva (la proteina Spike), ma ancora non è chiaro in quali cellule questo avvenga, in quali quantità e per quanto tempo. Certamente la Spike non rimane nell’area di inoculo, visto che è stata ritrovata nel muscolo cardiaco anche dopo mesi.

Commovente poi la testimonianza di un infermiere danneggiato da vaccino e quella del sacerdote Don Emanuele Personeni, che con altri 30 religiosi ha sottoscritto una lettera aperta a testimonianza dell’enorme disagio davanti a una Chiesa che discrimina e non ascolta. Come molti medici – compresa la sottoscritta – che hanno visto crollare in questi due anni i fondamenti della propria professione, così anche alcuni religiosi sono entrati in una crisi profonda.

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