Omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e occultamento di cadavere. Sono queste i reati contestati a una donna e ai suoi figli di 15 e 18 anni. Vittima un uomo scomparso a fine luglio nel Salernitano, marito e padre dei presunti assassini. I militari in servizio della la stazione dei carabinieri di Giffoni Valle Piana, insieme al personale della compagnia di Battipaglia hanno eseguito i due provvedimenti di fermo emessi dalla Procura di Salerno e dalla Procura per i minorenni, nei confronti di della donna e dei ragazzi. Il caso era stato affrontato anche dalla trasmissione Chi l’ha visto perché la moglie ne aveva denunciato la sparizione.

Le indagini, che poi hanno portato a contestazioni da ergastolo, sono partite proprio dalla denuncia presentata dalla moglie dell’uomo, 43 anni, il 30 luglio scorso alla stazione dei carabinieri di Giffoni Valle Piana. Il racconto fornito dalla donna aveva, da subito, generato il sospetto che la ricostruzione della scomparsa non corrispondesse a quanto realmente accaduto ed era stato disposto il sequestro del registratore dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione con diverse telecamere interne. Nonostante in un primo momento le riprese del 29 e 30 luglio risultassero già sovrascritte è stato nominato un consulente tecnico per il tentativo di recupero delle immagini.

La visione delle immagini recuperate ha consegnato agli investigatori un quadro agghiacciante: le riprese avevano ripreso l’accaduto, sin dalla fase iniziale della lite familiare con l’aggressione dell’uomo da parte della moglie e dei figli utilizzando più coltelli e proseguita con l’accoltellamento reiterato della vittima anche quando era a terra. Il tutto sotto lo sguardo di un altro figlio di undici anni. Una furia omicida che non si è fermata neanche dopo la morte dell’uomo: le immagini hanno immortalato l’amputazione di una gamba della vittima, il suo posizionamento all’interno di una busta di plastica e il successivo trasporto, per l’occultamento. Al momento del fermo gli indagati hanno indicato il luogo dove avevano gettato il cadavere, un dirupo impervio delle vicine montagne di Giffoni Valle Piana. Ora sono in corso le attività di recupero del corpo con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino (foto).

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