Sono più di 4 milioni gli italiani senza una banca nel proprio comune di residenza. Il risultato è da una ricerca della Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi), che ha incrociato i dati statistici della Banca d’Italia e dell’Istat aggiornati alla fine del 2021. In meno di dieci anni, infatti, sono stati chiusi 11.231 sportelli: se le agenzie alla fine del 2012 erano 32.881, sono scese a 23.480 nel 2020, per poi arrivare a 21.650 nel 2021. Inoltre, gli italiani sono ancora poco invogliati dall’utilizzo della banca digitale.

Sono 4.131.416 (su un totale di 58,9 milioni) i cittadini italiani che vivono in territori in cui le banche sono assenti, quindi quelli che non dispongono di una filiale di un istituto di credito sono residenti in 3.062 comuni. Non è tutto, perché dalla ricerca della Fabi risultano evidenti numerose differenze su base geografica: se al Nord la desertificazione bancaria interessa il 6% della popolazione totale, al centro il problema risulta più circoscritto e interessa circa il 3,2%, mentre al Sud e nelle isole la questione è più marcata e i cittadini senza una banca rappresentano il 10,7% dei residenti. In particolare, la Campania è la prima regione per numero di abitanti senza le banche, mentre tra le regioni più grandi, quella che presenta una minore presenza di istituti di credito in termini percentuali è la Calabria con il 28,8% dei cittadini residenti in città non coperte da agenzie. A seguire ci sono il Piemonte con il 13,8%, l’Abruzzo con il 12,6% e la Campania con il 12,5%. Tra le regioni più piccole, il record lo detiene il Molise (37,3%), seguita dalla Valle d’Aosta con il 33,4%. Per quanto riguarda le isole, la desertificazione interessa il 6,7% della popolazione in Sicilia e circa il 6% di quella residente in Sardegna.

Sulla riduzione del numero delle filiali, lo studio evidenzia che dal 2012 la contrazione è stata pari al 34,16%, mentre tra il 2020 e il 2021 del 7,79%: in un solo anno le chiusure sono state 1.830. È vero però che anche le banche sono molte di meno, dai 706 istituti di credito del 2012 si è passati ai 474 nel 2020 e ai 456 nel 2021. La contrazione ha interessato anche il personale: le lavoratrici e i lavoratori bancari erano 315.238 a fine 2012, 275.433 a fine 2020 e 269.625 a fine 2021. La riduzione quindi è stata di 45.613 unità (ovvero -14,47%) tra il 2012 e il 2021 e di 5.808 unità (-2,11%) tra il 2020 e il 2021.

Inoltre, secondo la ricerca della Fabi, gli italiani sono ancora poco attratti dalla banca digitale. Nonostante la recente accelerazione dell’evoluzione digitale da parte del sistema bancario, l’Italia è tra gli ultimi posti nei paesi occidentali di tutta la zona euro, con appena il 45% della popolazione complessiva che preferisce l’e-banking ai servizi bancari in filiale, rispetto a una media complessiva del 58%. Nel confronto europeo, l’Italia si posizione prima soltanto della Grecia (42%), della Turchia (46%), della Bulgaria (15%) e della Romania (15%), mentre Paesi come Francia (72%), Spagna (65%) e Germania (50%) risultano più all’avanguardia sotto questo punto di vista.

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