Novak Djokovic salterà sicuramente la Rogers Cup: gli organizzatori del Masters 1000 canadese, quest’anno di scena a Montreal, hanno annunciato che il serbo non potrà prendere parte al torneo in quanto non vaccinato. In Canada vige ancora l’obbligo di aver completato il percorso vaccinale per poter entrare nei confini nazionali. Lo stessa norma è ancora attiva anche negli Stati Uniti. Di conseguenza, ad oggi Djokovic non potrebbe partecipare nemmeno agli US Open.

Per il vincitore di Wimbledon, però, si è aperto uno spiraglio. L’ex numero 1 al mondo, infatti, potrebbe ottenere l’esenzione. Non un’esenzione medica come quella con la quale a gennaio partì per l’Australia scatenando un caso giudiziario finito con la cacciata del serbo dal Paese. Djokovic potrebbe giocare lo US Open se il governo considerasse il suo ingresso negli Usa un beneficio di interesse nazionale. A tal proposito, qualche giorno fa sul web è apparsa una petizione promossa da alcuni tifosi.

Adesso però la questione si fa concreta: si sono mossi ufficialmente due rappresentanti del Congresso Usa per chiedere che Joe Biden riconosca la ‘National Interest Exemption’ per tutti i tennisti non vaccinati che abbiano i requisiti, e dunque la classifica, per giocare lo US Open. La richiesta ufficiale è stata inviata dai Claudia Tenney e Louie Gohmert, entrambi repubblicani, il partito avversario del presidente. Tenney ha inviato la proposta al segretario di Stato Antony Blinken, condividendola poi sui propri profili social. “Impedire a grandi atleti come il 21 volte campione Slam Novak Djokovic di competere in eventi di alto profilo riduce la loro importanza vitale dal punto di vista economico e diplomatico, senza che ci sia un beneficio tangibile per la salute pubblica”, ha scritto il repubblicano.

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