Dove cadrà Long March 5B? È cambiata la previsione per la finestra temporale nella quale avverrà la caduta sulla Terra dello stadio centrale del razzo cinese: l’ultimo aggiornamento, fornito dalla rete di sorveglianza spaziale degli Stati Uniti, colloca l’evento intorno alle ore italiane 20,39 del 30 luglio, con un’incertezza di più o meno 15 ore.

L’area interessata dalla caduta dei detriti spaziali è per ora circoscritta all’Oceano Pacifico settentrionale, ma è impossibile avere dati certi fino a poche ore prima del rientro. “Il 60-70% degli stadi centrali dei razzi lanciati nello spazio sono soggetti a rientro incontrollato, ma di solito si tratta di oggetti molto più piccoli”, spiega all’Ansa Luciano Anselmo, ricercatore presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” del Cnr (Isti-Cnr) ed esperto in dinamica spaziale.

“In questo caso invece si parla di circa 25 tonnellate – aggiunge Anselmo – è l’oggetto più massiccio che può rientrare senza controllo“. La parte del razzo che ricadrà sulla Terra, infatti, è lo stadio principale, cioè il cilindro centrale provvisto di due motori. “Normalmente questo stadio così grande non entra in orbita, ma ricade in mare in modo controllato subito dopo il lancio”, continua Luciano Anselmo. “Questa tipologia di missione, invece, ha richiesto che anche lo stadio principale entrasse in orbita, ponendo quindi il problema di cui si sta discutendo, perché non c’è possibilità di riaccendere i motori per guidare la caduta del razzo. Ed è un problema che si ripresenterà – dice ancora il ricercatore – con il lancio del terzo modulo necessario per la costruzione della stazione spaziale cinese Tiangong”.

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