“Se ci fidiamo di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi? Sì, sono i nostri alleati. Il centrodestra è unito, sappiamo che la sinistra tifava per la rottura, ma sono rimasti delusi”. Il giorno dopo l’accordo raggiunto nel centrodestra su ripartizione dei collegi e regole per la premiership in caso di vittoria alle urne, è la leader Giorgia Meloni a indicare la linea in direzione, a porte chiuse: “In questa campagna elettorale non ci dovrà essere alcuna polemica con i nostri alleati. Le polemiche aiutano gli avversari, e noi non vogliamo concedere neanche un millimetro. Sono certa che varrà anche per le altre forze politiche”.
Una linea, quella imposta dalla presidente di FdI, accolta in direzione da una standing ovation dai suoi eletti, subito messa in pratica dai parlamentari. Così, se la stessa Meloni evita le telecamere, sono deputati e senatori a stemperare il clima dopo settimane di tensioni interne nella coalizione di centrodestra. “Certo che ci fidiamo di Berlusconi, si è sempre battuto, ieri come un vecchio leone ha difeso numeri e ruolo di Forza Italia, ma abbiamo raggiunto una sintesi”, ha tagliato corto Ignazio La Russa. Certo, ora la partita è tutt’altro che chiusa, dato che si sposta sui collegi, con la scelta e la spartizione di quelli più o meno ‘sicuri’ per il centrodestra: “Intanto abbiamo trovato un’intesa generale, un passo alla volta…”, prende tempo il capogruppo al Senato di FdI, Luca Ciriani. “C’è un grande lavoro da fare, di certo siamo in tutti competitivi”, spiega invece Lucio Malan.
Ma se già in passo Meloni chiese agli alleati un patto anti-inciucio, ora i deputati e senatori di FdI sembrano guardare oltre: “I nostri alleati hanno decretato che chi prenderà un voto in più farà il premier, questo si prende all’interno del centrodestra, credo lo abbiano capito. Poi le esperienze di governo hanno dimostrato che gli inciuci non premiano…“, taglia corto il deputato Andrea Delmastro Delle Vedove. E pure Malan avverte: “Noi ci fidiamo, tante scelte di Lega e FI in questa legislatura non ci sono piaciute, ma ora guardiamo alla prossima. E poi saranno gli elettori a imporre una linea chiara”.
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