La Camera americana a maggioranza ha votato a favore del ripristino a livello nazionale del diritto all’aborto. L’obiettivo è quello di ribaltare la decisione della Corte Suprema che ha abolito la storica sentenza Roe v. Wade del 1973 che ha legalizzato le interruzioni di gravidanza negli Stati Uniti. Il provvedimento è stato approvato con 219 voti a favore e 210 contrari. Alla Camera, infatti, i democratici sono la maggioranza. Quasi impossibile, invece, che la misura possa essere approvata al Senato, a maggioranza repubblicana.

Intanto il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato la creazione di una task-force per tutelare il diritto delle donne all’aborto. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota, precisando che la squadra sta lavorando già da mesi in previsione della decisione della Corte suprema che a fine giugno ha ribaltato la sentenza del 1973. La task-force sarà guidata dalla viceprocuratrice generale Vanita Gupta e si occuperà di vigilare su governi e leggi locali che minacciano diritti donne.

Il presidente Joe Biden, che negli scorsi giorni aveva invitato le manifestanti a “continuate a protestare”, la settimana scorsa aveva firmato un ordine esecutivo per proteggere l’accesso all’interruzione di gravidanza e alla contraccezione di emergenza. Un tentativo di tamponare le conseguenze del pronunciamento della Corte anche se è lo stesso presidente Usa a chiarire che “la via più rapida” per restituire alle donne il diritto perso è “l’approvazione al Congresso di una legge” in materia.

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