“Si conferma un’elevata circolazione del virus, ma sembra che ci sia qualche segno di rallentamento, anche se è ancora presto per dirlo. È possibile che arriveremo al picco alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima. I numeri però restano alti”. Sono le parole pronunciate ai microfoni della trasmissione “Fino a qui tutto bene” (Radio Cusano Campus) dal presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, che, tuttavia, aggiunge: “Rispetto all’11 giugno scorso stiamo avendo numeri più che raddoppiati in area medica, mentre in terapia intensiva abbiamo un raddoppio dei ricoveri. Il vero problema, oltre all’impatto sugli ospedali, è che ora, con tante persone infette e isolate a casa, in molti settori si sta vivendo un vero e proprio lockdown coi servizi che sono paralizzati“.

Riguardo alla decisione del governo Draghi di togliere l’obbligo della mascherina, scelta fortemente criticata dagli esperti, Cartabellotta osserva: “Ci si appella al buon senso e alla responsabilità dei cittadini. Non credo che ci sarà una marcia indietro del governo, anche perché adesso non avrebbe più senso, visto che ci stiamo avvicinando alla fase di picco. Bisognava pensarci prima, quando cioè a metà giugno – spiega – si doveva rispettare una road-map delle riaperture ma c’erano segnali di risalita dei contagi. In quel momento bisognava mutuare l’esperienza del Portogallo, ovvero essere più decisionisti. Il governo però ha scelto di diversamente. Scaricare tutto sui cittadini, in un momento come questo, cioè in estate, diventa problematico. Ormai è andata così”.

Il presidente della Fondazione Gimbe, infine, fa chiarezza su quarta dose e vaccini aggiornati: “Oggi sappiamo che dopo 120 giorni la protezione nei confronti della malattia grave cala e che c’è una riduzione della mortalità in chi fa la quarta dose, soprattutto negli over 80. Questa efficacia della quarta dose decresce proporzionalmente con l’età. Il problema fondamentale è che abbiamo le persone più fragili che devono ancora essere protette – continua – visto che a oggi la copertura con la quarta dose è ancora al 20%. I vaccini aggiornati? Non sappiamo quando saranno ancora disponibili. In più, sono stati tarati sulla Omicron BA1, e non sulla variante BA4 o BA5. Quindi, siccome il vaccino tradizionale mantiene comunque un’alta efficacia nei confronti della malattia grave, in questo momento di elevata circolazione del virus è meglio che le persone molto a rischio facciano adesso e al più presto la quarta dose con il vecchio vaccino“.

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