Il segnale distensivo che serviva, dopo le scintille del post-gara di Silverstone. Per Charles Leclerc un quarto posto cocente in Inghilterra dopo aver cullato dolci sogni di vittoria, per Mattia Binotto la necessità di calmare un clima che si era agitato in Gran Bretagna (con conseguenti critiche, arrivate per aver favorito Sainz e non il monegasco nella strategia di fine gara). Ecco così che serviva una cena, un confronto vis-a-vis, per chiarirsi di fronte a un buon piatto e continuare a guardare con fiducia al futuro. Appuntamento a lume di candela che è andato in scena martedì sera tra i due protagonisti del team di Maranello, con sede l’Hotel de Paris di Montecarlo, di fronte al noto Casinò del Principato, dall’ora di cena fino alle 22.50. I due sono stati pizzicati da alcuni presenti all’uscita del ristorante, i volti apparsi distesi, con conseguenti pacche convinte di saluto, prima che Charles scattasse qualche foto con dei fan e sgommasse via verso casa sua su una Ferrari nera.

Come erano nati gli scricchiolii tra Leclerc e Binotto
Il video dell’incontro tra Binotto e Leclerc è stato caricato sui social, per poi venire ripreso dalla pagina-fan dedicata a Leclerc, divenendo subito virale. Era quello che serviva per distendere i nervi e buttarsi a capofitto nel ravvicinato impegno in Austria di questo weekend. Dove i punti in palio saranno anche di più, in quanto torna il formato della Sprint Race (la seconda in stagione dopo Imola, l’ultima sarà a Interlagos). Un bottino in palio importantissimo, per cercare di recuperare il largo svantaggio su Max Verstappen: distante 43 lunghezze da Leclerc e che correrà sulla pista di casa-Red Bull, dove ha già trionfato tre volte (due nel doppio Gp di un anno fa). Gli scricchiolii tra il monegasco e Binotto erano partiti dalla rabbia di Montecarlo: dal rifiuto (corretto) di Sainz di rientrare ai box per montare le intermedie, che ha mandato in difficoltà il remote garage di Maranello con conseguente ‘patatrac’ strategico. Quello che ha condannato Charles, con un quarto posto finale rispetto a un primo che sembrava certo (stesso risultato di Silverstone), su una pista dove non si passa come quella del Principato.

La rottura di Baku, la rimonta del Canada, le tensioni ‘britanniche’
Il guasto al motore endotermico di Baku e il conseguente zero in classifica, quindi, hanno peggiorato la situazione per Leclerc nella lotta al titolo contro Verstappen. Poi, dopo la rimonta dal penultimo posto al quinto in Canada, ecco Silverstone e la strategia del finale di gara che ha premiato Sainz, dopo il ritiro dell’Alpine di Esteban Ocon e l’ingresso della Safety Car. Charles non aveva accettato la decisione a caldo, tanto da manifestare tutta la sua rabbia ai microfoni nel dopo-gara: “Contento per la prima di Carlos, ma non condivido la scelta del team. Si è persa un’occasione per migliorare la classifica”. Binotto aveva cercato di calmarlo dopo la gara (venendo pizzicato dai fotografi col dito all’insù verso il suo pilota), per poi difendersi nell’incontro con la stampa italiana: “Non si poteva fare altrimenti — aveva detto — Perché non è sicuro che Charles avrebbe poi recuperato, dato che Sainz e Hamilton sarebbero rimasti in pista con le dure. E una doppia sosta non era possibile”. Lunedì sera, quindi, il gesto distensivo.

Leclerc andava rassicurato, ora ordine di scuderia in Ferrari?
Non possiamo sapere cosa si siano detti Binotto e Leclerc, ma possiamo immaginarlo. C’era da rassicurare Charles, da confortarlo sulla fiducia che il team ha verso di lui. Chissà che ora la Ferrari non decida di introdurre un ordine di scuderia, considerandolo come primo pilota, per evitare che fra il monegasco e Sainz non scoppino scintille, con il primo diviso dal secondo ora di soli 11 punti (138-127 in classifica dopo l’Inghilterra). Leclerc ha dimostrato di essere superiore sia nel passo-gara in pista (con l’endplate dell’ala rotto e cinque punti di carico in meno, aveva un ritmo superiore a Sainz a Silverstone), che nel numero di vittorie (2-1). E con una Red Bull quasi perfetta, che spinge per Verstappen e vede in Pérez il suo ‘guardaspalle’, per Maranello sarebbe giusto iniziare a pensare di conseguenza.

Ferrari, serve un weekend perfetto nel GP d’Austria
Al Red Bull Ring, domenica, ripartirà un’altra battaglia contro il team di Milton Keynes, con auto tonificate dall’ennesima cura dimagrante di stagione portata in Inghilterra (altri 5 kg tolti sulle RB18). Tanto che nelle qualifiche bagnate dello scorso sabato, l’olandese era più veloce in tutti i settori rispetto ai due ferraristi, con Sainz bravo a migliorarsi all’ultimo tentativo, prima che Verstappen subisse domenica un guasto al fondo che ha compromesso la sua gara. Su un’altra pista di motore e con lunghissimi rettilinei, che dunque potrebbe favorire sulla carta la vettura della nota bevanda energetica, per il Cavallino servirà agire di prontezza con strategie efficaci. Ma anche con piloti disposti a giocare di squadra e che possano evitare discussioni col muretto-box, come accaduto domenica scorsa, per pensare al benessere collettivo sia in classifica Piloti che Costruttori. E dopo la cena di Binotto con Leclerc, non ci stupiremmo se la strategia domenica volesse premiare il monegasco, con un disperato bisogno di rimontare su Verstappen, il suo vecchio e noto rivale sin dai tempi dei kart.

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