Cosa c’è che accomuna Zelensky e Grillo? La maggior parte della gente risponderebbe sono entrambi dei comici, ed invece non è questa la risposta corretta.

In primis erano dei comici, adesso non lo sono più. Ed infatti nessuno dei due fa ridere, anche se Grillo ha ancora la battuta facile. In secondo luogo, entrambi si sono trasformati in icone politico-sociali, hanno saputo proiettare l’immagine dei grandi saggi, coloro che sanno cosa bisogna fare nei momenti di grande crisi; come gli stregoni delle antiche tribù si ha la netta sensazione che non sia possibile contestarli, il loro è un potere semi-trascendentale. In terzo luogo, entrambi non hanno la cultura, la conoscenza tecnica, né l’esperienza politica per saperla più lunga degli altri, sono degli individui comuni, come tutti noi, ed è per questo che fanno presa. Zelensky parla da grande generale delle forze armate, chiede armi, ed ancora armi, ed ancora più armi, ma non sappiamo neppure se ha fatto il soldato; Grillo parla di interconnettività digitale per stroncare il Covid alla conferenza sul Metaverso e prende in giro Conte come se quest’ultimo fosse uno scolaretto, ma il nostro Beppe sa fare il coding?

I generali veri, quelli qualificati che conoscono i pericoli della guerra e delle sconfitte ce ne sono sia in Ucraina che in Europa, le eccellenze tecnologiche in Italia ci sono e sanno fare il coding, ma se ne vanno all’estero perché questo è un paese rimasto all’età della pietra. Anche dopo quasi due legislature del Movimento 5 Stelle, quel partito che doveva cambiare tutto, tutto è rimasto immutato, come nel Gattopardo. Non posso commentare sui consiglieri militari di Zelensky perché non li conosco, ma a giudicare dai risultati ottenuti questa guerra sta facendo scomparire il paese.

Ciò che accomuna Zelensky e Grillo è la conoscenza dell’arte della comunicazione: divisa da parà per il primo, camicie hawaiane per il secondo e poi parole, parole e parole dette con enfasi, con autorità, con saggezza. Sguardi, camminate, aspettative, video conferenze, apparizioni costanti sui social. Sono entrambi due attori che sanno recitare benissimo, ai livelli di De Niro ed Al Pacino, peccato però che al primo il copione viene scritto a Washington e per il secondo a Bruxelles.

In Ucraina la Casa Bianca sta facendo l’ennesimo esperimento di rilancio imperialista, abbandonato il Medio Oriente e l’Asia centrale, è ormai l’Europa l’arena dello scontro tra le super potenze. Un piano diabolico che ha evitato che il Vecchio Continente diventasse l’arbitro della sfida a braccio di ferro tra Cina e Usa. L’Ucraina è finita nel tritacarne per la propria geografia, avrebbe potuto giocare una partita completamente diversa, come ha fatto anni fa, ed offrire ora a Bruxelles ora Mosca la carota o il bastone.

In Italia il Movimento 5Stelle voleva solo entrare nella stanza dei bottoni, come diceva Mao il potere corrompe, i veri rivoluzionari lo sanno bene; proprio come i nuovi ricchi acquistano barche da sballo per mostrare a tutti che ‘sono arrivati’, i pentastellati hanno gettato lo zaino e si sono infilati giacca e cravatta per dichiararsi atlantisti e difensori delle istituzioni.

E così il re è nudo, e lo è da tanto, troppo tempo. Adesso che l’ho scritto mi sento meglio e non mi interessa l’attacco dei troll, l’ho già subito nel lontano 2011 quando gli iscritti al Movimento 5 Stelle imparavano dai miei libri per poi abbandonare la mia visione giudicata ‘rivoluzionaria’ una volta accomodatesi sulla fatidica poltrona. Ma per i troll io ero grillina anche se non lo sono mai stata. Non mi interessa neppure se mi inseriscono nella lista dei Putiniani, questo tipo di liste sono tutte uguali, ingiuste, discriminatorie e fondamentalmente compilate da chi ha paura anche della propria ombra.

Questo non è un post dove presentare soluzioni, questo è un post di denuncia. Non dovevamo arrivare a questo punto e qualcuno prima o poi lo doveva dire. Denuncia contro la politica guerrafondaia delle super potenze, ossia la Russia che sta radendo al suolo una nazione e costringendo un intero popolo a migrare e la combriccola occidentale che continua ad armare l’Ucraina alimentando l’ennesima guerra per procura.

Perché non si è garantita la neutralità dell’Ucraina? Perché non ci sono state conferenze ed accordi per assicurarsi che nessun carro armato attraversasse il confine senza far entrare l’Ucraina nella Nato e così facendo provocando Putin, offrendogli il casus belli? Perché non si è lavorato per la pace, prima del 2014? Perché l’amministrazione Obama ha lasciato la Siria in mano ai russi facendola radere al suolo? Qualcuno degli illustri frequentatori dei talk show italiani ha una risposta intelligente a questi quesiti? O sono tutti belli allineati altrimenti non verranno più invitati e perderanno i compensi monetari che le tv gli offrono?

Ho riflettuto prima di scrivere queste righe, volevo fare un post sull’oscenità commessa da una ormai politicizzata Corte Suprema di abolire il diritto delle donne ad abortire, poi ho pensato che esiste un filo invisibile che tesse la diabolica trama del nostro presente e che da tempo è in mano ai poteri forti americani, e così ho deciso di scrivere sui piani imperialisti atlantisti sviluppatesi sulle due sponde dell’oceano, invece di focalizzarmi sul corpo delle donne; senza i primi la Corte Suprema non sarebbe mai arrivata ad essere politicizzata né avrebbe avuto il coraggio di mettere fuori legge l’aborto, senza i primi sono certa che non ci sarebbe stata una guerra per procura in Ucraina.

Vi lascio con due domande: quanto vale un presidente di un paese che presto non esisterà più, una nazione fatta di macerie? Quanto vale il garante ed il capo di un partito che non ha un programma su nulla? La politica non è comunicazione, la politica è la battaglia di idee che crea la vita.

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