“Raga, ma chi cavolo è Fedez?”, essere è una cosa fondamentale, lo sappiamo dai tempi di Parmenide per arrivare a Heidegger (raga, ma chi cavolo è Parmenide? Chi cavolo è Heidegger?), non basta nascere per essere! Nascere è solo l’inizio, nascere è un compito (raga, ma che cavolo sono i compiti?). Per essere non bastano dei tatuaggi o avere sotto il sedere una Lamborghini, non basta fare un piccolo peto e finire sui giornali, non basta sposarsi con una influencer, non bastano le canzonette, essere è qualcosa di più, forse di meno, perché nella vita bisogna anche togliere, ce lo ha insegnato Michelangelo (raga, ma chi cavolo è Michelangelo?), e ce lo insegnano i ladri di tutto il mondo, siano benedetti i ladri che vengono nelle nostre case per togliere, alleggerirci, per liberarci di tutto il superfluo che ci soffoca.

Raga, ma chi cavolo è Fedez? Che cosa significa essere? Che cosa comporta essere? Per esempio, per me uno può avere tre Ferrari in garage, ma se non ha fra le mani I fiori del male di Baudelaire “è un uomo che non è”, che non arriva a essere. Baudelaire, raga, ma chi cavolo è? Capita a tutti di non sapere, anche Cacciari non saprà tutto, anche Umberto Eco non sapeva tutto, anche io non so tantissime cose, il punto non è non sapere, ma avere la curiosità di inoltrarsi sui sentieri del sapere, con umiltà e amore per la conoscenza che non finisce mai di stimolarci al nuovo. Invece quella frase “Raga, ma chi cazzo è Strehler?” è la ricerca di una complicità verso il basso, un ammiccamento a un pubblico altrettanto ignorante, un crogiolarsi nella melma del non sapere, ma così nessuno andrà mai oltre se stesso, nessuno potrà mai migliorarsi e addentrarsi nel mistero dell’essere. Appunto.

Io sono Ricky Farina. Raga, ma chi cazzo è Ricky Farina? Come? Non sai chi sono? “Lei non sa chi sono io!”, che frase idiota! Nemmeno io so chi è Ricky Farina, lo scopro ogni giorno, ogni tanto vado su Wikipedia ma non mi trovo! Perché questa è una società che sa chi è Fedez, ma non sa chi è Ricky Farina. Perché questa è una società che sa chi è la Ferragni, Belen e Gerry Scotti, ma non sa chi è Tristan Corbière. Raga, ma chi cazzo è Tristan Corbiére? E’ solo un poeta, un poeta che ha scritto un libro di poesie che si chiama Gli amori gialli. Raga, ma che cosa sono le poesie? Boh. Raga, ma chi cazzo sono i raga? Io mi ricordo i raga(zzi) de L’attimo fuggente, la setta dei poeti estinti, quelli sono i giovani che piacciono a me, e ci sono ancora, ne sono sicuro.

I giovani non sono tutti marchiati come bestiame all’entrata di una discoteca, i giovani sono ancora giovani, e si ribellano proprio perché sono giovani e non si fanno timbrare da un buzzurro all’entrata di un postaccio rumoroso e assordante, i giovani non sono tutti i raga di Fedez, che sia chiaro, io credo nei giovani e nella giovinezza. Io stesso, ogni mattino che mi sveglio, sono giovane di un giorno nuovo, non ancora vissuto da nessuno, come direbbe Turoldo. Raga, ma chi cavolo è Turoldo? Quante cose non so, quante cose non saprò mai, i libri sono tanti, tanti, e io sono solo, solo davanti a tanti libri. Raga, ma chi cazzo è Troisi? Beh Troisi forse Fedez lo sa chi è, almeno lui. Ma in fondo non si tratta nemmeno di sapere, ma di essere. L’uomo è un tentativo di essere uomo, come diceva Hermann Hesse (raga, ma chi cazzo è Hermann Hesse?).

Comunque, detto questo, a me i Ferragnez piacciono, mica me la prendo con loro, e nemmeno con i loro genitori, non me la prendo con nessuno, cerco solo di capire che cosa significhi ESSERE. Forse non lo capirò mai, ma almeno ci sto provando, tra un Martini, una gita fuori porta e un libro di poesie. Ecco, forse alla fine mi è venuta la definizione: essere è una gita fuori porta.

Maîtresse, carne mia! fatti vergine e lasciva…
feroce, santa, e bestia, in me cercando un cuore…
Raga, ma gli amori possono essere gialli?

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