“Il M5s è nato come un movimento ambientalista, pacifista e legalitario. Sulla giustizia hanno fatto carne di porco con la riforma Cartabia, sulla guerra a momenti siamo più oltranzisti di Biden, sull’ambiente abbiamo il premio Attila ministro della Transizione Ecologica, per giunta raccomandato da Grillo. La domanda è: ma gli elettori contano ancora qualcosa?”. Sono le parole pronunciate a “Otto e mezzo” dal direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, circa la permanenza dei 5 Stelle nel governo Draghi.

E aggiunge: “Quando i 5 Stelle hanno governato nei primi due esecutivi hanno fatto un sacco di roba che stava nel loro programma: il reddito di cittadinanza, il decreto Dignità, lo spazzacorrotti, il taglio dei parlamentari, il superbonus 110%, il cashback. Nel giro di un anno e mezzo Draghi le ha smantellate quasi tutte. Ma uno entra nel governo e sta alla finestra per guardare gli altri che gli distruggono quello che ha fatto o avrà voce in capitolo, essendo fino alla settimana scorsa il partito di maggioranza relativa e adesso il secondo gruppo parlamentare?”.

Travaglio chiosa: “Poi non ci meravigliamo che la gente non vada a votare. Ci mancherebbe altro che andasse. Già agli elettori stiamo dicendo come sarà il prossimo governo prima ancora di avergli chiesto cosa vogliono loro. Ma io mi meraviglio che il 40% abbia votato alle elezioni comunali e mi meraviglio che non scenda al 30% alle prossime elezioni politiche, se andiamo avanti a trattare gli elettori e i contenuti come se fossero epifenomeni. Un governo si sostiene perché faccia le cose che vuoi, altrimenti te ne vai e lo lasci sostenere da quelli che sono d’accordo con Draghi”.

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