L’antico sepolcro che risale al IV secolo a.C apre al pubblico, una testimonianza rara e incredibile di pittura ed architettura ellenistica che rappresenta un unicum di storia, archeologia, miti e colori. L’ambizioso progetto di restauro è stato fortemente voluto da Alessandra, Giampiero, Sara Martuscelli, madre, padre e figlia, anche loro formano un unicum familiare d’intesa, proprietari storici dell’Ipogeo. Il loro è stato un impegno culturale, economico e sociale. Anzi custodi di un luogo unico e prezioso già magnificato dal New York Times e da Cnn. Praticamente, è come se, scavando, scavando se lo fossero trovati in cantina.

Quasi un centinaio di gradini, anzi gradoni, scolpiti nel tufo che conducono nel ventre molle e poroso della Sanità. In realtà l’antico sepolcro fu scoperto, integro nelle pitture e nel ricco corredo funebre, dal Barone di Donato nel 1889, artefice involontario di un ritrovamento incredibile. Oggi si accede al sito scendendo tramite una scala a 11 metri sotto il livello stradale per immergersi in un mondo “sotterraneo” ancora vivo, ricco di decori e stucchi, 700 pezzi, colori vivaci e raffinatissimi effetti di trompe l’oeil. E’ già diventata icona la ragazza con il rossetto, la miss dell’ipogeo, un’influencer ante litteram, intatta nella sua modernità. Ringraziamenti a fiume all’ombra del Toro Farnese nella sala principale del Mann.

Il Sindaco Manfredi, ex rettore dell’Università Federico II, coglie in pieno l’importanza dell’operazione di rilancio dell’intero quartiere, una volta simbolo di degrado urbano e malaffare. Passa la parola al governatore De Luca che, in contrasto con l’elegante sobrietà del Sindaco, fa il frontman, si alza, declama, proclama. Ancora guerra alla pandemia per cominciare e a mo’ di Crozza, esorta: “Signoremie anche se non voglio privarmi della vostra bellezza, la mascherina nei luoghi chiusi ve la dovete mettere”. Meglio mascherate ma non contagiate e poi battendosi il petto orgoglioso, dice: “Abbiamo appena stanziato 12 milioni per il recupero di un altro parco archeologico abbandonato, il Virgiliano, per riportare alla luce in tutti i sensi le tombe di Virgilio e di Leonardo”. Ops Leonardo? Governatore, è un lapsus o una lacuna? Ovviamente si tratta di Leopardi che morì a Napoli di colera. 200.000 euro invece per il certosino restauro dell’ Ipogeo. Si alza un boato: si può dare di più come gli canterebbe Gianni Morandi.

Per chiudere in bellezza distribuzione di ombrellini bianchi in carta di riso per le signore e comincia la processione dal MANN all’Ipogeo. Viste da un drone sembrano tante girandole sullo sfondo delle antiche facciate dei palazzi. In attesa di calarci nelle “tenebre” siamo deliziati dai fiocchi di neve di Poppella, la più antica pasticceria della Sanità. Piccoli bignè farciti di panna montata. Ormai gli svizzeri hanno perso il primato anche dei lori fiocchi di neve.

P.S. Per festeggiare l’apertura dell’Ipogeo dei Cristallini le visite dall’1 al 10 luglio saranno gratuite, prenotabili on line sul sito www.ipogeodeocristallini.org

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