Scontro durissimo a “L’aria che tira” (La7) tra il portavoce di Potere al Popolo, Giorgio Cremaschi, e il giornalista Claudio Velardi sulla guerra in Ucraina e sullo stallo delle trattative.
Cremaschi definisce “telenovela brasiliana” l’inazione della politica italiana ed europea, ricordando che tre mesi di guerra hanno, di fatto, allontanato la speranza di un negoziato.
Velardi replica che nessuno vuole la guerra, ma non ci sono vie d’uscita, tuonando: “Sarebbe immorale dire che bisogna mollare gli ucraini al loro destino e che quindi muoiano, vengano massacrati, vengano deportati a milioni. Poi, che si debba perseguire la pace lo vogliamo tutti, ma cerchiamo di costruirla piano piano”.

“Non è vero che non scegliendo la guerra si abbandona l’Ucraina al suo destino – replica Cremaschi – Questo conferma la mia teoria sulla telenovela brasiliana, perché le parole di Velardi sono le stesse che sentiamo dal primo giorno. Dopo 3 mesi di guerra e di massacri, non riusciamo a produrre alternative”.
“Ma quale telenovela? – insorge Velardi – Cremaschi, gli ucraini sono deportati a milioni. Ci sono i massacri operati dalle truppe di Putin. Sei un cinico, sei di un cinismo davvero insopportabile e vergognoso. Ci sono i morti! Altro che telenovele”.
Cremaschi ricorda i trascorsi di Velardi, quando fu chiamato a Palazzo Chigi dall’allora presidente del Consiglio Massimo D’Alema in qualità di suo consigliere politico: “Eri al governo quando bombardarono Belgrado e fai lezioni di moralità e di cinismo a me?”.
“Ma stai zitto – sbotta Velardi – Stiamo parlando dei morti di oggi. Basta! Ma fammi il piacere”.
“Sì, eri al governo – ribadisce Cremaschi – e facevi propaganda di guerra”.

Articolo Precedente

Referendum giustizia, lite Fusani-Pedullà (La Notizia) su La7. “Con questo flop abbiamo perso tutti”. “Non è vero, erano una truffa”

next
Articolo Successivo

Referendum giustizia, Travaglio a La7: “Si è votato perché 9 consigli regionali pieni di inquisiti volevano perpetuare i propri ladri”

next