Gli scout parteciperanno al Lecco Pride di sabato 18 giugno. L’associazione cattolica ha deciso di partecipare al corteo e di sostenerne i valori. Dall’altra parte, però, la Curia ha fatto sapere di non aver avallato tale scelta. In più i genitori delle ragazze e dei ragazzi che fanno parte del gruppo scoutistico hanno chiesto un incontro. Ma andiamo con ordine.

A Lecco esistono tre gruppi cattolici dell’Agesci. I referenti di Agesci Lecco 3 hanno inviato una lettera nelle case dei circa 200 giovani scout che fanno parte della compagnia. “A larghissima maggioranza – hanno scritto i circa 30 educatori – abbiamo deciso di partecipare alla manifestazione” per promuovere “i diritti civili fondamentali della comunità Lgbtq+“. Oltre a ciò, hanno invitato gli iscritti a scendere in strada, con la divisa, per “dare voce a chi non ha voce e intervenire su tematiche educative con azioni concrete”. Alcune famiglie, quando hanno letto la missiva, hanno storto il naso. E, come riporta il Corriere della Sera, hanno messo in mezzo l’assistente ecclesiastico per un confronto. “Domani sera (giovedì 9 giugno, ndr) è in programma l’incontro – ha spiegato al giornale di via Solferino il parroco di Malnate, Andrea Lotterio, assistente spirituale degli scout – ci sono state fibrillazioni”. Lotterio ha sottolineato due cose. La prima: Agesci ha approvato una mozione per approfondire i temi dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. La seconda, dall’altra parte: “Bisogna dire che alcune posizioni della comunità Lgbtq+ stridono con l’antropologia cristiana”.

Gli educatori degli scout, però, non hanno dubbi: “Il Pride mira a una società aperta ed inclusiva ed è rivolto a una città che sappia liberarsi dai pregiudizi ed essere accogliente delle differenze, nonché capace di rispetto per ogni singola persona. La finalità della manifestazione è sensibilizzare il nostro territorio alle istanze di una comunità sempre più ampia di persone che chiede la libertà di vivere la propria identità di genere e il proprio orientamento affettivo in parità di diritti senza discriminazioni e pregiudizi. Solidarietà e inclusione – concludono – sono i nostri principi”.

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