Sono almeno 40 le persone rimaste uccise da una esplosione in un deposito privato con migliaia di container vicino al più grande porto del Bangladesh, Chittagong, nel sud-est. Circa 300 i feriti, stando all’ultimo aggiornamento reso noto dal capo dei medici della regione, Elias Chowdhury. Tra questi, molti hanno avuto mani o gambe mozzate e almeno tre persone hanno subito ustioni su oltre il 65% del corpo e sono state trasferite in un ospedale militare. La deflagrazione è stata provocata da un incendio scoppiato intorno alle 21.20 di alcuni container che contenevano sostanze chimiche altamente infiammabili, incluso del perossido di idrogeno.

“L’entità dell’esplosione non è inferiore a quella che abbiamo visto a Beirut in Libano alcuni anni fa“, ha sottolineato il portavoce dell’Associazione Container del Bangladesh, Ruhul Amin Sikder. Il capo dei vigili del fuoco di Chittagong, Anisur Rahman, ha spiegato che “alcuni container hanno iniziato a esplodere, abbiamo coinvolto 16 squadre di soccorritori ma non sono riuscite a mettere l’incendio sotto controllo”. Due Vigili del fuoco sono morti e altri 11 risultano dispersi. Secondo alcune testimonianze, altre due vittime sono agenti di polizia. Nel deposito, al momento dell’incendio, c’erano circa 250 lavoratori. Tra le possibili cause dell’incendio le autorità locali non hanno escluso un atto di sabotaggio.

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