Odio il Milan, lo so, in questi tempi di odio non è sano aggiungere altro odio, ma c’è un motivo alla radice di questo mio odio e ora andrò a spiegarvelo.

Tutto risale alla mia relazione con la professoressa di italiano, l’indimenticabile Marianna. Esame di maturità, Marianna mi presenta alla commissione come uno dei migliori nella sua materia, le aspettative sono alte, altissime e l’esito non è dei migliori, vedo uscire Marianna in lacrime, mi spavento, le chiedo “Mi hanno bocciato Marianna?”, “No Riccardo, ma ti hanno dato un voto basso”, e poi la vedo andare in bagno ad asciugarsi il volto rigato dalle lacrime. Quel pianto mi resta nel cuore, parto per le vacanze innamorato.

Tra me e Marianna ancora non c’è nulla, solo una forte simpatia, la deontologia è salva, ma a settembre mi arriva al mare una cartolina con una poesia, ricordo un verso “tra il cielo e la cattedra c’eri anche tu”. Tornato a Milano la chiamo, usciamo a bere qualcosa, lei ha una Panda che chiama “Possiola” con la quale mi riaccompagna a casa, sotto casa ci baciamo, ci baciamo, ci baciamo e non solo. Inizia una storia d’amore e di passione, lei è giovane, ha 29 anni, io ho 20 anni e sto per iscrivermi alla Statale di Milano per intraprendere i miei studi di filosofia.

La storia dura circa 4 mesi, il mio ex compagno di classe, Gabriele, bocciato, mi dice: “Riccardo, quando mi interroga la tua ragazza mi viene da ridere, non riesco a stare serio”. Non aveva tutti i torti, la sera uscivamo assieme e la mattina veniva interrogato.

Marianna ama Ugo Foscolo, ma non solo, ama follemente il Milan. Riesce anche a portarmi allo stadio, ricordo una trasferta a Torino, sono i tempi di Gullit, di Van Basten e di Virdis. Inizio ad essere geloso, geloso di Gullit. Prendo coraggio e le chiedo: “Marianna, rinunceresti ad andare allo stadio una domenica per stare insieme a me?”. Lei mi risponde implacabile: “No, mi spiace, preferisco una vittoria del Milan a dieci orgasmi“. Testuali parole. Tutte le mie insicurezze sessuali si acutizzano, addirittura dieci orgasmi, già è difficile per me fare avere un orgasmo a Marianna , e lei mi spara dieci, dieci orgasmi! Entro in crisi, mi metto un sacco di gel sui capelli, per rabbia divento tifoso dell’Inter, quando viene a trovarmi a casa le faccio trovare il poster di Berti attaccato alla porta, il giocatore più odiato dai tifosi milanisti, e lei lo strappa.

Iniziano liti, il rapporto è ormai avvelenato da quella maledetta frase, da quei maledetti dieci orgasmi immaginari. La notte ho un incubo ricorrente: Gullit che si toglie le mutande davanti a Marianna, alla mia Marianna, e lei che dice: “Caspita, questo sì che è un fallo, ma questa volta niente cartellino giallo”. Quindi dopo 4 mesi di una bellissima relazione che tutta la scuola mi invidia, decido di lasciare Marianna perché non tollero che lei preferisca Gullit a me. Come si cambia nella vita, oggi che ho 53 anni vedrei la cosa in modo diverso, inviterei Gullit a casa, gli direi di fare sesso con Marianna, la mia Marianna, e farei il tifo per loro, mettendomi a guardare lo spettacolo delle mie corna, aspettando questi famosi dieci orgasmi maledetti.

Ecco, vi ho spiegato perché odio il Milan. Un odio che risale ai miei 20 anni. E naturalmente: forza Inter! Marianna, Marianna, dove sei adesso? Hai poi avuto altre storie con i tuoi studenti o io resto l’unico? Non dimenticherò mai quel verso: tra il cielo e la cattedra c’eri anche tu. Non è un verso bellissimo? Marianna, io ce l’ho messa tutta, ma Gullit, Gullit era veramente troppo, come si fa a competere con Gullit? Eppure resta un ricordo bellissimo, i miei 20 anni, il gel sui capelli, e l’invidia di tutti gli studenti, quando andavo a prenderla fuori da scuola sentivo dire “Oh ragazzi, quello è Farina, ha sedotto la prof di italiano con i suoi temi, che dritto, che storia ragazzi”.

Ah, se avessero saputo di Gullit! La vita è uno spettacolo! Tra il cielo e la cattedra…

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