Silvio Berlusconi torna a Napoli per rilanciare Forza Italia. Alla Mostra d’Oltremare con l’ex Cavaliere e il coordinatore nazionale Antonio Tajani c’erano quasi tutti i big del partito (da Carfagna a Brunetta) e anche l’attore della soap opera ‘Beautiful’, Ron Moss. Durante il discorso tenuto sul palco Berlusconi ha parlato del primo appuntamento elettorale, quello delle amministrative del 12 giugno. “Il nostro buon governo nei comuni sarà il biglietto da visita del centrodestra alle prossime elezioni Politiche – ha detto l’ex Premier – e mi auguro di vedere sventolare sui comuni la bandiera di Forza Italia”. Un auspicio che però in Campania di certo non si realizzerà a breve perché il simbolo azzurro non compare in nessuno dei sette comuni con più di 15mila abitanti del napoletano chiamati al voto (nel resto della Campania solo a Mondragone in provincia di Caserta FI si presenta con il simbolo del partito). “Mi sono chiesta anche io il perché – ci dice una militante, candidata in una lista civica in provincia di Salerno – è come se si volesse prendere le distanze o comunque c’è confusione”. Di difficoltà all’interno della macchina organizzativa del partito parla il coordinatore provinciale di Napoli Antonio Pentangelo. “Posso esprimermi solo per ciò che riguarda la provincia di Napoli ed è vero che mancherà la lista ufficiale – dice – abbiamo una battuta d’arresto sulla quale rifletteremo e ragioneremo, però i nostri candidati ci sono, sono sul campo e stanno lavorando”. Diverso invece il punto di vista del coordinatore regionale Domenico De Siano. “Per il sistema elettorale vigente – dice – molti preferiscono semplicemente creare le condizioni per formare più liste civiche, fanno tutti così”. Tutti o quasi. Perché in 4 dei 7 comuni con più di 15000 abitanti nella provincia partenopea, Fratelli d’Italia si presenterà invece con il proprio simbolo. “FdI è un partito diverso – conclude De Siano – hanno fatto scelte autonome”. Ma la due giorni di Silvio a Napoli è stata anche caratterizzata dalle polemiche scaturite da alcune sue dichiarazioni rilasciate nella giornata di venerdì a proposito della linea di Forza Italia sulla guerra in Ucraina. “Io dico che inviare armi significa essere cobelligeranti, essere anche noi in guerra – aveva detto uscendo da un ristorante a Marechiaro – l’Europa deve fare una proposta di pace a Putin e agli ucraini, cercando di far accogliere dagli ucraini quelle che sono le domande di Putin”. Dichiarazioni ambigue secondo alcuni esponenti del partito (come la ministra Mariastella Gelmini) e che già nella serata di venerdì avevano costretto lo staff dell’ex premier a diramare un comunicato in cui si aggiustava il tiro. Anche dal palco, a conclusione dell’evento, Berlusconi ha ribadito lo spirito filoatlantista ed europeista di Forza Italia. “Berlusconi è un uomo di pace – ha detto il senatore Maurizio Gasparri – ma ci sono delle richieste che i russi fanno sulla Crimea e su alcune zone e la comunità internazionale sa che sono questioni da affrontare. Si potrebbero fare dei referendum gestiti dall’Onu, la via della pace passa anche da un confronto su questi temi”. Un pace da ottenere sedendosi al tavolo con Putin. “Non è possibile immaginare di portare in Europa una cornice di pace e sicurezza – dice la presidente della Commissione Esteri al Senato Stefania Craxi – senza dialogare e portare il presidente russo al tavolo delle trattative”.

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