Era lui, Marcello Miraglia, 61enne funzionario tecnico della città metropolitana, che rilasciava le autorizzazioni per la raccolta dei rifiuti alle imprese private nella provincia di Palermo. All’alba i finanzieri hanno bussato alla sua porta, a Bagheria, per eseguire un ordine di arresto con l’accusa di corruzione, ma l’uomo si è sottratto, gettandosi dalla finestra. È morto così, nel più totale sbigottimento dei finanzieri. Aveva chiesto di andare in bagno mentre loro completavano le operazioni di notifica dell’arresto, si è diretto invece verso la finestra e a nulla è servito il tentativo del maresciallo delle fiamme gialle di bloccarlo.

Un esito tragico che ha bloccato l’operazione dei finanzieri che stavano eseguendo un’operazione a carico di 10 persone, all’alba di venerdì. Dalle indagini coordinate dalla procura di Palermo era emerso uno scambio di favori proprio per il rilascio dell’Aua, questo è l’acronimo dell’autorizzazione unica ambientale obbligatoria per tutte le imprese private, di cui Micalizzi era responsabile, in qualità di funzionario specialista tecnico all’ufficio rifiuti della città metropolitana di Palermo. Partecipava perfino a convegni per la divulgazione della raccolta rifiuti.

Le indagini dei finanzieri palermitani hanno fatto però emergere un sistema di favori per ottenere l’Aua anche per sapere in anticipo l’imminente arrivo di un controllo a carico delle imprese. Miraglia era uno dei funzionari più conosciuti e da anni prestava servizio all’ufficio rifiuti urbani e tributo speciale, un ufficio strategico per i controlli e le autorizzazioni in tema ambientale.

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