Una protesta plateale, di cui c’era già sentore. È andata in scena al G20 quando il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha preso la parola. Diversi leader occidentali si sono alzati e hanno lasciato l’incontro, tra loro il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. Lo riportano alcune fonti, secondo le quali chi ha abbandonato la riunione ci sono anche il segretario al Tesoro americano Janet Yellen e i funzionari ucraini. Proprio i delegati di Kiev hanno parlato all’incontro prima della Russia. Anche secondo il Washington Post – che cita due fonti – Yellen, insieme a molti altri partecipanti stranieri alla riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del G20, ha lasciato la riunione quando ha iniziato a parlare Siluanov.

Sono invece rimasti il ministro dell’Economia Daniele Franco, come anche i suoi omologhi tedeschi e spagnoli nonché il rappresentante della Francia. L’Italia, come membro della Troika che è composta dal Paese che detiene la Presidenza, il suo predecessore ed il suo successore, ha anche una responsabilità istituzionale che la vincola. L’Italia, inoltre, è stato uno dei Paesi che ha chiesto la presenza del ministro ucraino delle Finanze, Serhiy Marchenko, ai lavori del G20, trovando all’inizio qualche resistenza.

Siluanov, nel suo intervento da remoto alla riunione di Washington, ha chiesto di non politicizzare il summit: “Il G20 è sempre stato e resta anzitutto un formato economico”, ha sottolineato per poi osservare come l’aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti agricoli, conseguenza della guerra, colpirà in particolare i Paesi in via di sviluppo e a basso reddito. “Contro ogni previsione, non abbiamo mai rifiutato di onorare i nostri obblighi – ha rivendicato il ministro – e di rispettare tutti i contratti. È ovvio che la fornitura di questi beni ai mercati internazionali è limitata artificialmente, provocando squilibri e un drammatico aumento dei prezzi”.

Già nelle scorse ore erano circolate diverse voci che annunciavano diverse forme di proteste diplomatiche da parte dei Paesi occidentali. Yellen dovrebbe anche boicottare altri appuntamenti dove è presente la Cina. Un atteggiamento simile, secondo indiscrezioni, è atteso anche dalla Gran Bretagna. Al termine della riunione non dovrebbe esserci alcun comunicato finale. Durante un incontro con il ministro indonesiano, Yellen aveva già condannato “in modo fermo la brutale invasione dell’Ucraina” da parte della Russia e sottolineato che “non ci sarà business-as-usual per la Russia nell’economia globale”.

Nel corso del suo intervento, anche Gentiloni si è soffermato sull’impatto dell’invasione dell’Ucraina sull’economia globale definendolo “significativo” e ha poi sottolineato che “l’elevata incertezza e i rischi al ribasso per la ripresa globale mettono in evidenza la necessità di un forte coordinamento della politica economica”. Dato un caloroso benvenuto al ministro delle finanze ucraino Marchenko, il commissario europeo all’Economia ha poi ha messo in evidenza la “forte condanna dell’Ue all’aggressione militare della Russia”.

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