Vorrei tanto essere una persona riservata ma non mi riesce, il mio motto è: lavare i panni sporchi in piazza, possibilmente in piazze assolate. Sono un feticista della mia vita e della mia interiorità e così sono su varie piattaforme: Facebook, YouTube, TikTok. Che cosa faccio? Racconto quello che mi capita: i miei pensieri e le persone che incontro, costruisco frammenti di un’esistenza come tante, ma in questo caso è la mia. Mi piace, sono fatto e disfatto così. Non è esibizionismo ma necessità di esprimere e di eviscerare.

Oggi è capitato questo: vado su TikTok e vedo che un mio video è stato rimosso per “nudità e attività sessuale di adulti”. Che colpa ho commesso? Ero a Marina di Massa con mia madre e ho ripreso da dietro una riproduzione del David di Michelangelo. Avete presente il David? E’ una scultura abbastanza famosa e pare che sia apprezzata da molti. Il culo del David per TikTok è “nudità e attività sessuale di adulti”. Ma come?

Io sono su TikTok e devo dirvi che per un uomo di 53 anni sempre allupato come me è un vero spasso, una gioia per gli occhi, ci sono orde di fanciulle che mostrano le loro forme e le fanno sussultare con movimenti geniali, producendo in me brividi erotici senili e disperati, è una video collezione di culi formidabile, un campionario di vacuità esilarante, con musiche spesso orripilanti che rivelano il gusto atroce delle nuove generazioni di aspiranti veline e miss. Sono tutte uguali, tutte belle allo stesso modo, vista una ne hai viste cento, e io che sono testardo voglio vederne cento e poi ancora cento.

Questa visione genera in me un’attività sessuale immaginaria e non solo, devo pur sfogarmi. Lo so, sono un uomo semplice, ho la libido di un camionista, che volete farci? Non sono cattivo, mi disegnano così, la donna angelicata non ha alcuna presa su di me, stilnovisti permettendo. I culi delle fanciulle in fiore vanno bene per TikTok ma il culo di una statua no e in questo caso si tratta del culo del David di Michelangelo! Il culo del David è considerato “attività sessuale di adulti”.

Sapete che cosa ho fatto? Ho fatto ricorso! Non mi va giù questa cosa, mi sembra assurda. Ma riflettendoci bene, ma proprio bene, credo che TikTok mi abbia dato una lezione: l’arte è sconvolgente, l’arte è profondamente erotica, l’arte non può essere assimilata da una cosa che si chiama TikTok. Dio mio, dove finiremo di questo passo? Dove siamo già finiti! Michelangelo, perdonami! Dove sono finiti i bei tempi in cui Ultimo tango a Parigi veniva condannato al rogo? Nella mente di una ragazza di oggi c’è la Rinascente, non il Rinascimento.

Ma non voglio fare il vecchio bacucco, anche se ormai la direzione è quella, non voglio cadere nel tranello di “ai miei tempi era tutto diverso”, no, non ci sto. Che fare? Come sopravvivere in questo nuovo mondo senza erotismo e senza arte? Non c’è altra soluzione: devo riprogrammare la mia mente. Devo adeguarmi, abbassare la cresta, devo accettare ogni forma di censura attuale. Mi scuserò con TikTok per questo ridicolo ricorso, hanno ragione, come ho potuto mettere l’oscenità dell’arte dentro TikTok? Che senso ha? Tanto con lo spettro di un sole atomico sulle nostre teste nulla ha più senso, anzi, forse solo TikTok ha senso.

E allora perché lottare per la bellezza e per l’unicità dell’arte? A morte Michelangelo! Lunga vita alle veline! Gloria ai culi delle fanciulle in fiore, abbasso il culo del David! Un uomo con un minimo di dignità toglierebbe la sua iscrizione da TikTok, invece no, resterò a raccontare i miei frammenti, la mia vita, resterò a guardare le fanciulle dimenarsi al ritmo di musiche orrende, tutte uguali, fatte in serie, tutto senza senso, come TikTok, come la vita, come il sole atomico che verrà a scaldare la nostra estate. Voi che dite?

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