Le immagini dei civili trovati morti per le strade di Bucha, alcuni con le mani legate dietro la schiena, scuotono e indignano i governi. Nelle ore successive alla diffusione degli scatti, sono arrivate reazioni da tutto il mondo per chiedere che si fermino i crimini di guerra. Per prima la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen , su Twitter, ha parlato di “indicibili orrori” e ha chiesto “un’inchiesta indipendente“. In serata si è unito a lei anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che si è detto “profondamente scioccato” dalle informazioni che arrivano dopo il ritiro dell’esercito russo dalla città: “È essenziale che un’indagine indipendente porti a una responsabilità effettiva”, ha detto. Intanto ci si chiede cosa può essere fatto nel concreto e in maniera più rapida: il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dopo aver chiesto che sia lasciata la possibilità alla Croce rossa di entrare in queste zone per documentare “le atrocità”, ha annunciato che “arriveranno nuove sanzioni” e invieranno altre armi a Kiev. Poco dopo il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio, intervenendo a Che tempo che fa, ha detto che l’Italia non mette “alcun veto sul quinto pacchetto di sanzioni”. E soprattutto ha rivelato: “Non escludiamo” che, alla luce dei fatti di Bucha, “nelle prossime ore possa esserci un dibattito sul tema dell’import di idrocarburi dalla Russia”. Mosca intanto, insiste nel respingere le accuse e tramite il ministro della Difesa russo, bolla le foto e i video come “fake” prodotti da Kiev e dai media occidentali. E sostiene che “la cittadina è stata bombardata dagli stessi ucraini”. In realtà: oltre alle immagini, ci sono testimonianze raccolte dalle organizzazioni umanitarie e dai giornalisti dell’Associated press, una delle agenzie di stampa internazionali più autorevoli al mondo, che provano le uccisioni dei civili.

Per i leader e capi di governo, le prove dei crimini non mancano. Il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha definito “spaventosa e insopportabile” “la crudeltà dei massacri di civili inermi”: “Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili e dovranno rendere conto di quanto accaduto”, ha scritto su Twitter. Anche Di Maio ha definito le foto “agghiaccianti” e ribadito che “la guerra russa va fermata”. Il collega ucraino Dmytro Kuleba ha ribadito che “il massacro è stato deliberato”: “I russi mirano ad eliminare il maggior numero possibile di ucraini. Dobbiamo fermarli e cacciarli via”. Kuleba ha chiesto “nuove devastanti sanzioni del G7 ora: embargo su petrolio, gas e carbone; chiudere tutti i porti alle navi e alle merci russe; scollegare tutte le banche russe da Swift”. Il presidente francese Emmanuel Macron , attualmente presidente del Consiglio dell’Ue, ha dichiarato: “Esprimo compassione per le vittime e solidarietà agli ucraini. Le autorità russe dovranno rispondere di questi crimini“. Sconcerto è stato espresso anche dagli Stati Uniti. Il capo della diplomazia Usa Antony Blinken e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno condannato alla Cnn le atrocità contro i civili attribuite ai russi a Bucha, vicino a Kiev. “Quelle immagini sono un pugno allo stomaco”, ha reagito Blinken, ribadendo che gli Usa stanno documentando eventuali “crimini di guerra”, senza però dire se li considera crimini contro l’umanità o genocidio. Quelle di Bucha sono violenze “orribili”, ha detto Stoltenberg denunciando una “brutalità inedita in Europa da decenni”.

La condanna unanime è arrivata anche da (quasi) tutti i leader politici italiani. Il primo a esporsi e a chiedere una rapida presa di posizione è stato il segretario Pd Enrico Letta: “How many #Bucha before we move to a full oil and gas Russia embargo? Time is over” (“quante Bucha prima di muoversi verso un pieno embargo di petrolio e gas russo? Il tempo è finito”), ha scritto su Twitter. Poi è toccato al presidente M5s Giuseppe Conte: “L’orrore delle immagini che giungono da Bucha ricorda i tempi più cupi della nostra storia”, ha scritto su Facebook. “Non dobbiamo rassegnarci all’ineluttabilità della guerra, non possiamo accettare questa carneficina. Non dobbiamo tacere di fronte a queste violenze”. Letta ha incassato, invece, l’approvazione telegrafica di Pierferdinando Casini (“You’re right”), mentre da LeU, Stefano Fassina lo ha sostenuto in modo più articolato osservando però che “se invece di affidarsi all’invio di armi e sanzioni economiche marginali, si fosse deciso subito il blocco dell’import, ora forse Putin sarebbe ad un tavolo per trattare”. Per Matteo Renzi “sparare sui civili è un crimine di guerra”. Anche il presidente della Camera, Roberto Fico, ha appoggiato la linea della presidente della Commissione europea osservando che “è necessario che le organizzazioni internazionali abbiano accesso a queste aree per documentare gli orrori in modo indipendente e accertare le atrocità di cui le autorità russe dovranno rendere conto”.

A destra la prima a esporsi è stata la presidente Fdi Giorgia Meloni che ha dichiarato: “Lasciano senza fiato le immagini dei civili giustiziati per le strade e delle fosse comuni, che arrivano da Bucha dopo il ritiro delle truppe di invasione di Putin. Una barbarie che riemerge dalle epoche più buie della storia europea e che speravamo di non rivedere mai più. Va fatto ogni sforzo per la pace e per fermare l’aggressione all’Ucraina”. Nessun commento è arrivato invece da Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Per il Carroccio l’unico a parlare è stato il vicesegretario Lorenzo Fontana: “Una preghiera per tutte queste vittime innocenti”, ha detto.

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