Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la Russia chiederà ai paesi considerati ostili di pagare le forniture di gas in rubli. Ogni giorno i paesi europei versano circa un miliardo di dollari nelle casse di Mosca per l’acquisto di gas e petrolio. “Ho deciso di attuare – ha affermato Putin in una riunione del governo – una serie di misure per trasferire il pagamento delle nostre forniture di gas ai paesi ostili in rubli russi”. Putin ha ordinato che i cambiamenti siano attuati nel più breve tempo possibile. Il presidente avrebbe concesso alla banca centrale e al governo una settimana per trovare un modo per consentire agli importatori di gas russo di ottenere rubli sul mercato interno. Dopo l’annuncio i prezzi del gas sono schizzati al rialzo con un incremento di oltre il 30% superando i 125 euro per megawatt/ora. Sulla richiesta, lanciata oggi dal presidente russo Vladimir Putin, il governo non ha preso alcuna decisione ma “ma mia opinione è di pagare in euro, farsi pagare in rubli sarebbe un modo per aggirare le sanzioni, quindi penso che continueremo a pagare in euro”, ha detto poco fa Francesco Giavazzi, consigliere economico del premier Draghi. La pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli rappresenta una “violazione del contratto”, afferma il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck. “Ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire”, ha aggiunto. La Germania importa il 55% del suo fabbisogno di gas naturale dalla Russia.

La mossa avrebbe l’effetto di rafforzare la moneta russa che peraltro negli ultimi giorni ha recuperato gran parte delle perdite subiti nei primi giorni dell’invasione. Per pagare il gas gli stati clienti dovrebbero infatti comprare rubli pagandoli con dollari, euro o sterline. Dopo l’annuncio il rublo ha registrato un miglioramento ed è sceso sotto quota 100 sul dollaro (98,8). Lo scorso 7 marzo per avere un dollaro servivano servivano 139, alla vigilia dell’invasione 84. Domani la borsa di Mosca riavvierà le negoziazioni anche per le azioni, dopo che erano stati riattivati gli scambi di alcuni bond. La borsa era stata chiusa lo scorso 28 febbraio. Il trading dell’indice Imoex si terrà dalle 9:50 alle 2 pomeridiane ora di Mosca. La vendita allo scoperto sarà vietata. Il regime di trading per gli altri giorni sarà annunciato nelle prossime ore.
Contro “prezzi elevati e volatili del gas”, noi “proponiamo degli appalti comuni e delle regole più rigide per lo stoccaggio, perché invece di fare concorrenza l’uno con l’altro portando i prezzi verso l’alto, dobbiamo usare il nostro peso e cominciare ad acquistare gas insieme. Come europei, non come 27 paesi membri diversi. Inoltre dovremmo utilizzare le nostre possibilità di stoccaggio in alcuni paesi membri per garantire le forniture ovunque nell’Unione”. Lo ha affermato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen al Parlamento europeo.
Nonostante il recente pagamento delle cedole su due eurobond il rischio di default e di perdite sulle obbligazioni sovrane russe resta “molto alto” alla luce “del marcato deterioramento che abbiamo visto nelle ultime settimane nella capacità e nell’intenzione del governo di rispettare gli obblighi legati al debito”, ha scritto oggi l’agenzia di rating Moody’s in un report dedicato alla Russia. Tra le criticità Moody’s indica anche il fatto che il 25 maggio scadrà la deroga concessa dal governo americano alle controparti statunitensi a ricevere pagamenti dalla Banca centrale, dal ministero delle Finanze e dal fondo sovrano russi. In tal caso il default non avverrebbe quindi perché Mosca non dispone del denaro ma per l’impossibilità pratica di erogarlo ai creditori occidentali.
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