Il nuovo regolamento della Formula Uno 2022, al via questo weekend sul circuito del Bahrain è il più grande cambio tecnico degli ultimi 40 anni. A dirlo è stato Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull. Pensate per ridurre i costi e aumentare lo spettacolo in pista, le nuove norme della FIA puntano soprattutto a livellare le prestazioni tra le varie squadre, provando a ridisegnare le gerarchie di un circus dominato da due sole scuderie negli ultimi dieci anni, Red Bull (tre titoli piloti) e Mercedes (sette). Nuove linee guida che hanno costretto i team a ripensare praticamente da zero le monoposto, molto diverse rispetto al passato anche da un punto di vista estetico.

Tra le novità più attese c’è il ritorno dell’effetto suolo, in voga negli anni ottanta e poi abbandonato per i rischi che l’estremizzazione aerodinamica aveva aggiunto alle monoposto. La caratteristica è quella di un diverso meccanismo di generazione del carico aerodinamico. La downforce sarà generata infatti anche con il corpo vettura e con i nuovi fondi piatti in grado di “risucchiare” l’aria sotto la monoposto schiacciandola verso il suolo. Semplificando al massimo, è come se le F1 fossero aerei rovesciati con le ruote. In cambio, le vetture devono rinunciare ai plurimi dispositivi aerodinamici che abbiamo visto fino all’anno scorso, in grado di schiacciare l’auto al prezzo di pesanti scie aerodinamiche. L’obiettivo è quello di rendere le nuove F1 meno sensibili ai flussi d’aria così da favorire la spettacolarità in pista, con inseguimenti e sorpassi meno penalizzati da temperature e consumo gomme. E proprio le ruote costituiscono forse il cambiamento più evidente rispetto alla storia della Formula 1: dopo 60 anni escono di scena i cerchi da 13 pollici a vantaggio di nuove ruote da 18 pollici con copriruota interno in carbonio. Mettendo tutto insieme, le nuove vetture saranno più pesanti e, teoricamente, più lente.

Quest’ultima novità ha subito però un cambiamento ulteriore negli scorsi giorni. La FIA ha infatti deciso di modificare il regolamento tecnico alzando il limite del peso minimo consentito, che è passato da 795 a 798 kg. Questo aumento di tre chili è stato giustificato così: un chilogrammo perché i quattro pneumatici con cerchi pesano di più rispetto alle previsioni fatte all’inizio, un chilo per i copricerchi che inizialmente non erano stati considerati nel calcolo e un altro chilo per i rinforzi al fondo della vettura necessari per evitare i problemi di porpoising – i “rimbalzi” delle vetture causati da eccesso o interruzione dell’effetto suolo – emersi durante il test di Barcellona.

Per quanto riguarda i costi, scende ancora il tetto massimo agli investimenti (140 milioni di dollari per il 2022, 135 nel 2023). Mentre sui i motori, tutti i fornitori di power unit in campo – Mercedes, Ferrari, Renault e Red Bull/Honda – hanno la possibilità di aggiornare per l’ultima volta il propulsore prima del “congelamento”. Dopo la prima gara del 2022, infatti, i motori non potranno più essere sviluppati fino al 2026. Ci sarà anche un incremento della quota minima di biocarburante (etanolo ricavato da rifiuti alimentari e altre biomasse) che salirà dal 5,75% al 10%, con l’obiettivo è di arrivare entro il 2025 ad avere carburanti interamente ricavati da fonti non fossili.

23 le gare in programma per la stagione: un record nella storia della Formula Uno. E, se non ci sarà il Gp di Russia, cancellato per le sanzioni post-invasione dell’Ucraina, al suo posto potrebbe subentrare la pista di Jerez. L’unico debutto assoluto sarà il GP di Miami.

In attesa di capire se i nuovi regolamenti riusciranno davvero a rimescolare le carte per le prime posizioni, i favoriti della vigilia sono Red Bull e Mercedes. E non potrebbe essere altrimenti dopo il finale dello scorso campionato. Il campione del mondo Max Verstappen cercherà di difendere il titolo e le prime prove hanno dato buone sensazioni. Nei test effettuati in Bahrain la sua Red Bull è arrivata a rifilare sette decimi alla Ferrari di Leclerc nella terza giornata. Sotto traccia i test della Mercedes. Hamilton – che avrà al suo fianco il giovane talento George Russell – va nuovamente alla caccia dell’ottavo iride e del record assoluto. Un obiettivo che nel 2021 è sfuggito proprio all’ultimo giro. Nei test di fine febbraio a Barcellona la sua Freccia d’Argento era davanti a tutti, mentre opaco si è rivelato lo scorso weekend in Bahrain.

E la Ferrari? Quest’anno ci si aspetta molto dalle Rosse di Charles Leclerc e Carlos Sainz. La vettura è figlia di un lavoro importante portato avanti negli ultimi due anni e i primi test hanno dato risposte più che promettenti. La Ferrari F1-75 ha dimostrato di essere davvero veloce. Talmente tanto da spingere Charles Leclerc ad affermare che “se fossimo in grado di essere costanti per tutta la stagione, allora cinque primi posti potrebbero anche bastare per portare a casa il titolo”. Un mondiale che dalle parti del Cavallino Rampante manca da 15 anni (Kimi Raikkonen nel 2007). L’ottimismo però non fa abbassare la guardia: “Nel 2019 – ha detto ancora il monegasco – pensavamo di avere un ottimo passo dopo le prime prove di Barcellona. Ma poi la Mercedes ha portato degli aggiornamenti e abbiamo capito di essere molto più lontani di quanto immaginato”.

Ma non ci sono soltanto Red Bull, Mercedes e Ferrari. Il campionato 2022 potrebbe regalare altre sorprese. Una di queste è sicuramente la McLaren. Lando Norris e Daniel Ricciardo sulla carta sono la quarta forza del campionato, anche se fino a questo momento i giri sono stati pochi e i problemi molti. A un ruolo da outsider aspirano AlphaTauri e Aston Martin. La prima intende confermare i buoni risultati del 2021, mentre la seconda sembra pronta per essere stabilmente nelle zone di classifica che competono a un pilota come Sebastian Vettel (assente alla prima gara causa Covid). Particolare attenzione la merita la Haas, e non tanto per il caso Mazepin che ha caratterizzato la vigilia: la scuderia pare essere più vicina alle prestazioni di Williams e Alfa Romeo. E poi c’è Mick Schumacher. L’anno di ambientamento è passato tra tanti errori e qualche lampo di classe. Quest’anno dovrà dimostrare di essere più di un figlio d’arte.

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