Salvini in Polonia? Non so se Giorgetti abbia i baffi, sono sicuro che la Meloni non li ha. Ma credo che entrambi debbano aver riso sotto i baffi in modo incredibile. Devo dire che è stata una performance straordinaria, anche vedendo quel sindaco che, sul confine di una guerra, riesce ad avere un back office in grado di procurargli magliette in tempo reale”. Così, a “L’aria che tira” (La7), il presidente del Consiglio Mario Monti commenta la “missione” del leader della Lega Matteo Salvini al confine fra Polonia e Ucraina, aggiungendo una ulteriore frecciata: “In questo momento, dobbiamo far capire al popolo russo che l’Occidente ce l’ha a morte contro Putin e non contro i russi, che anzi sono visti con simpatia. Certo, non aiuta il fatto che molti politici italiani e di altri Paesi si fossero accasati da Putin come dei cagnolini mansueti, mentre facevano i mastini ringhiosi nei confronti dei leader politici dei propri Paesi e dell’Europa”.

Riguardo all’aggressione di Putin contro l’Ucraina, Monti sottolinea la pericolosità della no fly zone e fornisce il suo “pacchetto” di soluzioni: “Nei confronti di Putin e della Russia credo che occorra muovere, per quanto si può, sia il bastone, sia la carota. Per quanto riguarda Putin, politici e grandi giuristi hanno sottolineato che ricorrere alle solite Corti internazionali sui diritti dell’uomo non funziona per una serie di ragioni. In particolare, la Russia non ha mai ratificato lo statuto della Corte dell’Aja – spiega – e comunque occorrerebbe passare attraverso un voto del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E la Russia, che è membro del Consiglio, si opporrebbe. Però l’ex premier inglese Gordon Brown e numerosi giuristi autorevolissimi stanno preparando una proposta che vorrebbero inviare ai governi per chiedere l’istituzione di un tribunale penale speciale, come già fecero gli Alleati con Norimberga dal 1942“.

L’ex presidente del Consiglio aggiunge: “Non dobbiamo assolutamente dare al popolo russo l’impressione di essere diventati tutti anti-russi. Bisognerebbe riprendere idee che non erano andate abbastanza avanti prima dell’aggressione di Putin all’Ucraina, e cioè quelle idee di maggiore integrazione tra la nostra Europa dell’Ovest e l’Europa che sta intorno alla Russia, in campi che siano il più lontano possibile dal militare e dell’alta politica, ma che siano il più vicino possibile all’uomo e all’umanità”.

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