Settecento anni di neutralità ma armati fino ai denti e sempre pronti a respingere il nemico in caso d’invasione. La Svizzera, paradiso della finanza, degli evasori fiscali, dei conti segreti dei dittatori di tutto il mondo, compreso Putin, e dei tesoretti delle mafie. Anche se il segreto bancario elvetico oggi non è più un dogma.

La Svizzera ha sempre tenuto a mantenere la sua immagine di Paese idilliaco, pacifico e neutrale, tutto corni alpini, orologi di precisione e fondue al formaggio. E dalle alte vette del suo soddisfatto benessere si è sempre tenuto lontano dal tumultuoso mondo delle guerre.

Fino a ieri quando in piena guerra Russia contro Ucraina anche la Svizzera di Heidi ha inferto le sue sanzioni e ha congelato i conti bancari dei paperoni russi.

E’ un capovolgimento totale, da rivoluzione copernicana. Poteri forti si mettono contro l’ego smisurato di un omino chiuso nel suo bunker chissadove con la paura di essere assassinato o avvelenato e che determina le sorti del pianeta peggio della pandemia.

E quella immagine di Putin e di Xi Jinping seduti alla cerimonia d’apertura dei giochi olimpici, gli unici presenti, adesso assume un significato strategico. Nel loro meeting a quattr’occhi a mo’ di Risiko si erano già spartiti il mondo.

La Svizzera di cui nessuno, fuori dai confini cantonali, conosce il nome del presidente della confederazione ha deciso di fare sentire la sua voce e fa la dura nello scacchiere delle potenze mondiali.

En attendant che vengano bloccati anche i conti monegaschi visto che la maggior parte appartengono ai bilionaires russi che hanno comprato sulla carta a 100mila euro al metro quadrato nell’isola galleggiante in costruzione en face di Montecarlo. Chissà se il principe Alberto dimostrerà lo stesso coraggio della Svizzera visto che sa bene che l’alta finanza determina la crisi o la fortuna di un paese.

P.S. In partenza da Ginevra per Napoli, sul pannello delle partenze internazionali i voli per Mosca sono stati cancellati.

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